Die lustige Witwe (La vedova allegra)

Musica lirica

Trento a Teatro
Stagione Lirica | L'Operetta - Musical

Teatro dell’Operetta di Budapest >>
Die lustige Witwe (La vedova allegra)
operetta in due parti
in lingua originale con sovratitoli
libretto: Viktor Léon and Leon Stein
musicisti: Ferenc Baranyi, István Eörsi, Barbara Ari-Nagy
Adattamento: Barbara Ari-Nagy
regia: László Makláry
Hanna Glawari Mónika Fischl
Conte Danilo Danilovitsch, segretario d’ambasciata Zsolt Homonnay
Barone Mirko Zeta Ambasciatore Gábor Dézsy-Szabó
Valencienne, sua moglie Anita Lukács
Camille de Rosillon Florin Budnaru
Njegus, Cancelliere d’ambasciata Ernest Fazekas
Vicomte Cascade Miklós-Máté Kerényi
Raoul de St. Brioche Dávid Szabó
Kromow, Consigliere d’ambasciata Csaba Jantyik
Olga, sua moglie Barbara Bódi
Bogdanovitch, Console Péter Marik
Sylviane, sua moglie Anna Peller
Pritschitsch, Colonnello Tibor Oláh
Praskovia, sua moglie Athina Papadimitriu
Con la partecipazione del: Coro, Orchestra e Corpo di Ballo del Teatro dell’Operetta di Budapest
Solisti: Renáta Darnót, Zsuzsa Németh, Szilárd Kovács, Zsolt Lendvai
scenografo: Sándor Daróczi
costumi: Anni Füzér
direttore d’orchestra: László Makláry
direttore del coro: László Kéringer
coreografor: Johanna Bodor
assistente alla coreografia: Erika Szabó
assistente del Direttore: Beáta Nagy
diretto da: Attila Béres
direttore Artistico : Miklós-Gábor Kerényi

Die lustige Witwe (titolo italiano: La vedova allegra) è un'operetta in tre atti di Franz Lehár, su libretto di Viktor Léon e Leo Stein, dalla commedia L'attaché d'ambassade di Henri Meilhac (1861). Debuttò con enorme successo al Theater an der Wien a Vienna il 30 dicembre 1905.
Hanna Glavary è rimasta vedova presto del ricchissimo banchiere di corte del piccolo stato di Pontevedro; un suo matrimonio con uno straniero provocherebbe la fuoriuscita dei milioni di dote della signora e il collasso delle casse statali. La vedova è ora a Parigi e il sovrano di Pontevedro, preoccupatissimo, incarica il proprio ambasciatore a Parigi, barone Zeta, di trovarle un marito pontevedrino.
L'ambasciatore Zeta e il suo cancelliere Niegus, cercano un candidato e lo individuano nel conte Danilo Danilovich che in passato ha interrotto una storia d'amore con Hanna su pressione della famiglia, a causa delle umili origini di lei. Cogliendo l'occasione del compleanno del sovrano, il barone Zeta organizza una festa all'ambasciata, durante la quale, con Niegus, cerca di convincere Danilo a sposare la vedova. Hanna ama ancora Danilo, tuttavia non lo vuole dimostrare e anzi cerca di ingelosirlo.
Frattanto si intreccia la storia d'amore della moglie del barone Zeta, Valencienne, con il diplomatico francese Camille de Rossillon…

TEATRO DELL’OPERETTA DI BUDAPEST
All’inizio della prima guerra mondiale, il “palazzo dell’intrattenimento” progettato da Fellner – Helmer chiuse i battenti e così l’epoca dell’Orfeum, come anche l’epoca successivamente denominata “dei giorni sereni”, giungeva alla fine.
Nel 1922 il Consiglio Cittadino di Budapest decise di costruire una nuova “casa” dell’operetta nella capitale.
Con l’apertura del Teatro dell’Operetta di Budapest, iniziò l’era dell’ “Operetta d’Argento”, che susseguì al periodo trascorso al National Theatre e al King Theatre. Il genere dell’operetta aveva, dunque, trovato un nuova e definitiva casa nella capitale.
Nella lunga storia del teatro, l’obiettivo è stato da sempre quello di proteggere la tradizione del operetta classica con l’impegno di inserire, con il passar del tempo, soluzioni artistiche sempre più moderne. Budapest, insieme a Vienna, è la capitale dell’operetta, un luogo nel quale qualsiasi persona può facilmente provare l’esperienza di assistere all’operetta di alta qualità. Sin dagli anni ‘60 la compagnia del teatro ha stupito il pubblico mondiale con esibizioni di altissimo livello.
Il Teatro dell’Operetta di Budapest, con ben 16 nuove produzioni, sta effettuando con sempre maggiore frequenza tours in tutto il mondo. In particolare, una nuova produzione de “La Vedova Allegra”, sta ottenendo ovunque grandissimi consensi da parte di pubblico e critica.


organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara