Dietro la stazione

Convegno

TrentoFilmFestival
Emozioni tra le pagine

L'enfant prodige delle lettere svizzere sbarca al Trento Film Festival per presentare in anteprima nazionale l'edizione italiana di “Dietro la stazione” (Keller). Un prezioso e bellissimo esempio di piccola epica alpina e di utilizzo di una lingua di minoranza in un contesto letterario. A discuterne con l'autore e la traduttrice Roberta Gado sono il giornalista Paolo Morando e la docente universitaria Patrizia Cordin. Un incontro e un reading.
Un giorno potreste rammaricarvi di aver perso l'occasione di conoscere questo autore...

Dietro la stazione
di Arno Camenisch (Ed. Keller)

Dialogo con l'autore e la traduttrice Roberta Gado. Intervengono Paolo Morando e Patrizia Cordin.

Arno Camenisch è un prodigio letterario della Svizzera degli ultimi anni. Un autore con un grande talento per il dramma e la commedia. Nella sua opera, ambientata in un villaggio alpino, confluisce una miscellanea di dialetti e lingue che si fanno gioia contagiosa, ritmo e melodia. Con il sostegno di Pro Helvetia - Fondazione Svizzera per la Cultura.

Arno Camenisch, nato nel 1978 a Tavanasa nel Cantone dei Grigioni, scrive in tedesco e in romancio (Sursilvan). Camenisch scrive poesia e prosa. Ha studiato presso l'Istituto svizzero di letteratura a Biel, dove vive. È membro dello Spoken-Word Ensemble "Berna è ovunque." Nel 2009 esce il suo libro "Sez Ner" pubblicato in tedesco e romancio da Urs Engeler Editor. Nel luglio 2010 esce Hinter dem Bahnhof (Engeler-Verlag). Nel gennaio 2012 è apparso "Ustrinkata" (Engeler-Verlag). In romancio è uscito nel 2005 il romanzo "Ernesto ed autras manzegnas" (Ed. Romania). Ha vinto numerosi premi tra cui il Berner Literaturpreis per Hinter dem Bahnhof nel 2011; lo ZKB Schiller Prize 2010 per "Sez Ner", di nuovo il il Berner Literaturpreis per "Sez Ner".

“Dietro la stazione” racconta un anno, un'infanzia che sembra consumarsi nell'arco di poche stagioni, l'intera esistenza di un villaggio in una stretta valle montana chiusa solo all'apparenza. Qui il mondo esterno si presenta con i treni, il postale e la tivù, ma soprattutto con una lingua, il tedesco, che si insinua nel romancio locale portandovi i fermenti di un mondo che cambia. Lo straordinario testo di Arno Camenisch ci regala una singolare epica alpina in cui l'innocenza e l'incoscienza dell'infanzia incrociano la quotidianità di un centro popolato da poco più di quaranta anime. Case mai chiuse a chiave perché gli abitanti si conoscono tutti, ciascuno ha un suo ruolo e partecipa alla storia comune con la propria lingua, catturata dall'autore in una scrittura che nasce dall'oralità e ne mantiene forza e melodia. Ci fa ridere, commuovere e incuriosire descrivendo con gli occhi del piccolo protagonista stalle, animali, malattie e avventure in cui il dramma, la tenerezza e l'ironia si alternano.
Camenisch ci sorprende con storie senza tempo ed echi di una lingua, il romancio, che sembra nascere dalla pietra, risuonare nei boschi e sopravvivere al destino degli uomini.

Giovane, appena trentacinquenne, Camenisch ha già ottenuto una serie di importanti premi letterari ed è tradotto in numerose lingue.
Arno Camenisch trasporta sulle pagine la sua lingua e la musicalità del romancio e compone una melodia singolare che unisce tenerezza e concretezza, umorismo e serietà dando vita a immagini commoventi e vive. Usa le modalità del racconto orale e della narrazione con grande effetto. La sua prosa è sempre ritmica e spesso poetica.
Nei suoi libri tedesco, dialetto svizzero-tedesco, romancio e italiano si influenzano e formano una lingua inedita. Come dice l’autore in un dialogo con Roberta Gado, traduttrice del primo libro della trilogia “Sez ner” (Casagrande) e dei due seguenti “Dietro la stazione” (Keller) e “Ustrinkata” (Keller, 2014) “perché una cosa resti vitale deve continuare a evolversi. Una lingua che non può o non vuole evolversi è un gatto morto”. Dalla stampa tedesca e svizzera Camenisch è stato definito un “maestro della narrazione”, un interprete superbo del proprio lavoro, un prodigio letterario della Svizzera degli ultimi anni. Un autore virtuoso, poetico con un grande talento per il dramma e la commedia.
C’è una gioia contagiosa nel linguaggio di Camenisch, grande ritmo, melodia, una prosa musicale, polifonica, una lingua divertente vicina a quella parlata. Il coraggio e la follia dell’intera opera, la capacità dell’autore di osservare la realtà, le persone e trasformare le loro storie in letteratura, creano una vera e propria dipendenza dei lettori e un grande divertimento. Non ci sono solo la Svizzera e le Alpi in questa opera, Camenisch ci tiene a sottolineare che le storie narrate si rivolgono a tutti, i suoi personaggi sono universali come i temi trattati. Ed è così, leggendo quelle pagine si ha proprio l'impressione che un villaggio di 40 anime possa realmente contenere il mondo intero!