Dietro le quinte

Festival Internazionale di Incisione Contemporanea di Trento

Mostra

Oltre un centinaio gli incisori italiani e stranieri che hanno risposto al Concorso lanciato dallo Spazio FoyEr di Trento dall’intrigante titolo Dietro le Quinte. Un tema, questo, che poteva riferirsi allo spettacolo, al teatro, visto che il FIIC si lega a “Fantasio”, il Festival Internazionale di Regia Teatrale del Teatro di Villazzano, quest’anno alla sua 21ª edizione. Ma che poteva – e così è stato – essere inteso anche in un senso più generale, più simbolico, persino più spirituale. 
Quest’anno, causa pandemia, le opere potranno essere ammirate solo online, sulla pagina dello Spazio FoyEr, lo spazio espositivo di via G. Galilei a Trento.

Impegnativo è stato il lavoro della Giuria tecnica dello Spazio FoyEr composta da Riccarda Turrina, critica d’arte, Paolo Sandri, fotografo professionista di Trento, Rita Demattio, Maestro d’arte e incisora, Mirko Corradini, direttore artistico del Festival Fantasio e del Teatro di Villazzano, e Cristiano Vettore, incisore vincitore del Premio FIIC 2019.

Una trentina, alla fine, le opere selezionate.

A stupire il gran numero di incisioni eseguite a maniera nera, conosciuta anche con il nome di mezzotinto, una tecnica lenta e faticosa. Tra queste, Night Landscape del coreano Kim Seungyeon, un’immagine che s’avvicina a un effetto fotografico, oppure Then IV dell’australiana Cleo Wilkinson capace, pur nella complessità della tecnica, di coniugare tradizione e libertà espressiva.

Diverse le misure della matrice scelte dagli artisti: c’è chi, nella stampa, ha riempito il foglio, come Solo del giovanissimo Marco Pona, opera dal forte impatto visivo, e chi ha preferito la forma circolare come Carmine Maurizio Muolo di Monopoli, con Aquario. E poi ci sono coloro, pochi, che hanno optato per il colore. Tra questi Florida Xheli, incisora albanese, che titola Specchio rosso un’immagine «di nuvole… che continuano a passare e passeranno sempre continuamente», citando i versi di Fernando Pessoa. Un segno morbido e poetico il suo, come un effetto fluido è
quello che ci restituisce Cecilia Maran con Mare nostrum, anche lei giovanissima, di Padova, attraverso la tecnica acquaforte, marbling e morsure dirette con acidi.

Una mostra importante dunque, questa promossa dal Festival Internazionale di Incisione Contemporanea di Trento, che si prefigge di diffondere e far apprezzare il mondo dell’incisione contemporanea – ancora poco conosciuto – nelle sue diverse forme, tradizionali e sperimentali.

Le opere selezionate
Laura Allegro, Brezza mutevole
Rosario Amato, Il mascherone
Anna Budkova, Boscourbano_1
Gian Franco Civitico, Dietro le quinte
Lolita Donatella Coli, La cura
Lara Monica Costa, The Fountain
Guendalina Cristiano, Custodiscimi
Lorenzo Davitti, 1812 Dinaburg
Albina Dealessi, Mi prende un tremore, uno sgomento
Fausto De Marinis, Come spes ultima dea
Fabio Di Lizio, L’attore
Elisabetta Diamanti, Frangipani/Bozzolo Nero
Francisco Domínguez Penis, El verdugo
Gianni Favaro, La luce del sole

Chiara Gasparini, Percorsi tra memoria e realtà
Oscar Giachino, Vanitas - cala il sipario
Remo Giatti, Violenza nascosta
Luca Giuliano, Conus Aulicus
Elisabetta Gomirato, Il bacio delle terre
Paolo Graziani, Dietro le quinte del mondo
Christine Kertz, Visible-Invisible
Lanfranco Lanari, Errando II
Marco Lo Presti, Senza titolo
Cecilia Maran, Mare Nostrum
Carmine Maurizio Muolo, Aquario
Donato Musto, Dietro le quinte
Roberta Pancera, Forza libera
Elisa Pellizzari, Persistere
Maria Pilotto, Picnic a Bloudan#2
Gabriele Rosani, L’origine celata
Marco Poma, Solo
Agim Sako, Sogno a mezzo II
Daniela Savini, Nell’ombra
Kim Seungyeon, Night Landscape 20082
Maria Tirotta, in...potente
Gianni Verna, Siamo pronte per la bagna cauda
Angela Vinciguerra, Glauco mare
Cleo Wilkinson, Then IV
Florida Xheli, Specchio rosso
Valentina Zavoli, Acque inferiori