Discanto
Rassegna internazionale di musiche popolari
Direzione artistica Renato Morelli
Musiche tradizionali polivocali - profane e liturgico-spirituali - provenienti da Georgia, Corsica, Lombardia, Sardegna, Friuli-Venezia Giulia, Trentino.
Questa è l’innovativa proposta di "Discanto", la rassegna internazionale di musica popolare organizzata dal METS - Museo etnografico trentino San Michele, dal 10 giugno al 23 luglio 2023 - sabato ore 21:00 e domenica ore 11:30. Ingresso libero e gratuito. "Discanto" è un itinerario musicale ragionato mirato alla riscoperta di tradizioni millenarie e delle nostre stesse radici musicali.
La rassegna propone sette incontri con alcuni fra i più importanti e significativi elementi del patrimonio etnofonico trentino, italiano e internazionale.
La peculiarità, e contestualmente la novità della rassegna, è la presentazione di repertori polifonici tradizionali “a cappella” nel loro duplice aspetto profano e liturgico-spirituale. Ogni gruppo di cantori infatti si esibirà due volte, rispettivamente in due diverse cornici.
Sabato sera nel prezioso chiostro triangolare del XIII secolo del Museo con il repertorio profano. La domenica mattina nella splendida Chiesa dell’antico convento agostiniano di San Michele Arcangelo con il repertorio liturgico tradizionale, o con i propri canti spirituali - paraliturgici.
L’ensemble Adilei di Tbilisi propone una selezione di canti polifonici georgiani (liturgici e profani), primo “patrimonio immateriale dell’umanità” ad essere inserito nella lista UNESCO nel 2001.
Il Cuncordu di Castelsardo presenta gli antichi canti a cuncordu per la Settimana santa, autentiche “reliquie” musicali tramandate all’interno delle Confraternite e ancora in uso secondo modalità tradizionali.
Il gruppo Madricale esponente di spicco del movimento nouvelle polyphonie corse, da anni si dedica allo studio e alla cura del ricco patrimonio polifonico della Corsica, fatto di canti sacri (ordinarium missae in latino) e profani (le celebri paghjelle inserite nel 2009 nei “patrimoni immateriali dell’umanità” della lista UNESCO).
Cantà Proman gruppo informale e spontaneo a voci miste di Premana. Propone uno fra i più antichi e peculiari repertori alpini; il Tìir, uno stile di canto urlato, potente, lento e sostenuto, nella tessitura acuta, al limite del grido, intonato quasi sempre dalle voci femminili.
Cantori da Verméi propongono alcuni esempi significativi di una polivocalità (precedente la standardizzazione novecentesca sul “modello SAT” dei cori alpini), un tempo largamente diffusa nelle Alpi ed oggi quasi definitivamente scomparsa.
Quartetto Anutis, una produzione del Coro del Friuli Venezia Giulia. Quattro giovani e straordinarie cantanti, già collaboratrici di Giovanna Marini, che propongono una personale rielaborazione di antichi canti tradizionali polivocali italiani.
Coro Santa Lucia di Magras dedito al repertorio ceciliano, ha avviato un vasto progetto di ricerca e riproposta del patrimonio musicale “dimenticato” nelle sacrestie delle chiese della Val di Sole e Val di Non, dopo la riforma liturgica del Concilio Vaticano II
Ingresso ai concerti libero e gratuito