Dittature di confine Trentino-Alto Adige-Tirolo 1935-1945

Incontri e convegni , Presentazione libro

Ci sono eventi, situazioni, momenti difficili da descrivere a parole. Ecco allora sono le immagini a raccontare dettagli, espressioni, sentimenti. Fotografie in bianco e nero, senza il rumore dei colori.
Fotografie che sussurrano la paura, urlano il potere, schiamazzano la vittoria, mormorano il dolore.
A Casa Moggioli si terrà la presentazione del volume a cura di Lorenzo Gardumi e Anselmo Vilardi Dittature di Confine Trentino – Alto Adige – Tirolo 1935-1945 Un racconto per immagini.
Intervengono: Francesco Frizzera, Direttore del Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, Martha Stocker, Lorenzo Gardumi e Anselmo Vilardi, curatori del libro ed operanti presso la Fondazione Museo storico del Trentino.
La moderazione sarà a cura di Paola Bernardi, collaboratrice presso la Fondazione Museo storico del Trentino.

Una rilettura a volo d’uccello dei dieci anni più complessi della storia europea, che hanno investito anche altri continenti, affrontata nell’ottica di una terra di confine come il Trentino, l’Alto Adige e il Tirolo. La crescita e l’espansione dei regimi totalitari come fascismo, nazismo e austrofascismo, seguita in Austria dalla sua capitolazione e dall’annessione al Reich, rivela una storia drammatica, ricca di contraddizioni e di vicende terrificanti che hanno travolto intere popolazioni in una guerra ideologico-militare che sembrava non dovesse mai finire. Si tratta di un contesto culturale complesso in cui i nazionalismi assumono di volta in volta volti diversi e inoltre i nuovi territori, conquistati all’indomani della prima guerra mondiale, acquisiscono una valenza simbolica irrinunciabile per la propaganda di regime. Le opzioni sembrano essere l’unica via d’uscita per attenuare le tensioni interne e per servire gli interessi dei due regimi alleati alla vigilia della seconda guerra mondiale. Trentino e Alto Adige si trasformeranno infine in area di rigido controllo militare del Reich (Zona d’operazione delle Prealpi) subendo un destino ben diverso rispetto al resto d’Italia.