Don Chisciotte
Stagione di Prosa di Bolzano 2006/2007
La Grande Prosa
Compagnia gli Ipocriti - Compagnia Italiana
Don Chisciotte
Frammenti di un discorso teatrale
adattamento Rafael Azcona, Tullio Kezich,
Maurizio Scaparro
da Miguel de Cervantes
regia Maurizio Scaparro
scene Roberto Francia
costumi Lele Luzzati
musiche Eugenio Bennato
con Pino Micol, Augusto Fornari
Una grande epopea, un romanzo unico,
una pièce bella e coinvolgente
La festa, la malinconia, la solitudine, insomma il teatro: parente stretto di Amleto Don Chisciotte, personaggio cavalleresco e carnevalesco, vive nelletà del ferro ma sogna letà delloro. In bilico fra passato e futuro questo spettacolo firmato Scaparro è uno dei lavori teatrali di maggior successo di questi ultimi anni ed è stato rappresentato centinaia di volte in Italia e nel mondo.
Il mito di questo eroe della narrativa universale, è il libro più stampato al mondo dopo la Bibbia, è antico ed ha attraversato il pensiero delle grandi scuole filosofiche. Di fronte alla fugacità dellesistenza ed al carattere effimero della felicità umana, era quasi dobbligo che alcuni uomini pensassero che la vita potesse essere concepita come una rappresentazione teatrale. Insomma luomo saprebbe ciò che è, molto prima nel teatro che nellazione quotidiana. Questa la riflessione che emerge dalla bellissima lettura teatrale che Scaparro ha fatto del Don Chisciotte.
Non cè bisogno di avventurarsi ne La Mancha, né di scontrarsi con i mulini fatti di legno e pietra. Leroe va incontro al mondo come un personaggio esce sul palcoscenico. Lidea di questo Don Chisciotte, infatti, è quella di avere concepito come spazio immaginario proprio un teatro, che è il luogo delle follie accettate, lambito in cui, per principio, le bugie si trasformano nelle grandi verità. Il nostro intrepido cavaliere ha la follia creatrice del teatro, quella che porta a rifare (o scoprire?) il mondo con la finzione.
Il protagonista, un hidalgo spagnolo di nome Alonso Quijano, morbosamente appassionato di romanzi cavallereschi, decide di diventare a sua volta cavaliere errante e si mette in viaggio, come in uso medievale, a difendere i deboli e raddrizzare i torti, con lintento di riportare gli ideali di quei cavalieri nel proprio tempo. Per fare ciò il nostro cambia in Don Chisciotte della Mancia il proprio nome e inizia a girare per la Spagna convinto di essere un cavaliere. Nella sua follia trascinerà anche un uomo incontrato per strada, Sancho Panza, cui promette una parte del regno che avrebbe conquistato se gli avesse fatto da scudiero. Per amore poi di una contadina da lui creduta principessa, e ribattezzata Dulcinea, inizierà a combattere e a compiere azioni eroiche. Purtroppo per il cavaliere la Spagna è cambiata dal tempo dei romanzi cavallereschi e per lunico eroe rimasto le avventure sono scarsissime e le folle esaltanti non esistono. Ma la sua visionaria convinzione lo spinge a vedere la realtà con altri occhi. Nel ruolo del titolo il bravo Pino Micol di cui a Bolzano, guidato sempre da Scaparro, si ricorda un memorabile Amleto.
Orario cassa: Nuovo Teatro Comunale di Bolzano
da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00, sabato dalle 10.00 alle 13.00
telefono: 0471 30 41 30