Dramma Italiano

Teatro

Trento a Teatro
Stagione di Prosa | Trento Oltre

Compagnia del Drama Italiano - Fiume / Teatro Nazionale Croato
Dramma Italiano
Di Edoardo Erba
regia di Lorenzo Loris
scene e i costumi di Anton Plešić
musiche di Bruno Nacinovich

Dramma Italiano (Kuća cvijeća koje leti) affonda le radici nella storia per riportare a galla un problema di sessanta anni fa, ma ancor oggi molto sentito dalla popolazione fiumana. Siamo nel 1948, a Fiume, in un alloggio povero di mezzi e sovraffollato di persone in attesa di una migliore sistemazione. Gente che va e gente che viene, come si diceva in un classico del cinema: donne e uomini in balia di una situazione socio-politica devastata dai conflitti mondiali e delle debolezze/sfortune familiari.

La cosa che più mi colpì, la prima volta che arrivai a Fiume, fu l’amore della Comunità Italiana per la sua lingua. Pensai subito che se mai avessi scritto qualcosa su Fiume o per Fiume, il tema doveva essere quello. Così quando ebbi la commissione del Dramma Italiano per il suo sessantesimo compleanno, cominciai a pensare a un personaggio che poteva incarnare un amore acuito dalla privazione. Conoscevo un’attrice che aveva perso la capacità di parlare, e mi immaginai che un personaggio del genere poteva essere una buona protagonista. Lessi i libri di Lurjia, un pioniere che si occupò di neuropatologie e tentò il recupero dei pazienti, e lì trovai il caso di una donna colpita da ictus che tornava a parlare, ma invece di dire la parola precisa - che non ricordava - ne diceva una emotivamente vicina. Il risultato era che le sue frasi strampalate sembravano versi, come se parlasse in poesia.

E’ una bellissima parola. Me la dica... Ciao... che era s’ciavo, ma per amore, non per forza. Schiavo per rispetto... E ha dentro a dolcezza dell’Italia... e non è una parola. E’ una canzone, la più breve delle canzoni, che si può urlare al volo, di passaggio... Ciao... Ciao... oppure con calma... Ciaaaao. Con tante a che allargano il cuore.

Così è nato Dramma Italiano. A qualcuno il titolo non è piaciuto, perché era identico alla compagnia che l’avrebbe recitato. Ma a me sembra splendido, perché riassume tante cose: Dramma Italiano è ciò che di male hanno fatto gli italiani in Istria e a Fiume durante il fascismo. Dramma Italiano è per i fiumani del ’48 la decisione di partire o di restare. Dramma Italiano sono gli operai di Monfalcone che vengono per costruire il socialismo e rimangono stritolati dallo scontro fra Tito e Stalin. Dramma Italiano è infine per la protagonista – e per Fiume – perdere la propria lingua. Perché una lingua è più importante di un paesaggio, più importante di una casa, più importante di una madre o di una sorella. Una lingua è l’acqua dove la nostra mente nuota. E il teatro è un modo per avere sempre acqua fresca.
(Edoardo Erba)


organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara