Dunga: attingi la tua forza dalla natura

Danza

Musica, danza, poesia africana. Uno spettacolo che celebra la vita.
Canta la famosa Griot Raischa Souare accompagnata da Djeli Moussa Conde alla Kora, Camara Alpha al Djembe e Diabate Sayon alla danza.

RAISCHA SOUARE (GRIOT)
Djeli Moussa Conde (kora)
Camara Alpha (djembe)
Diabate Sayon (danzatrice)

Uno spettacolo che celebra la vita
e porta un messaggio di pace
attraverso la musica la danza la poesia

Non c’è fenomeno naturale, né avvenimento, né aspetto della vita quotidiana che non venga interpretato, in Africa, come manifestazione di forze soprannaturali.
La danza è un’espressione sacra della cultura africana perché permette al gesto di ritrovare il suo significato. Nella semina, nella raccolta, nella tessitura….tutti i movimenti fanno parte di una danza, sono i gesti religiosi che poi diventano lavoro e tecnica. La danza è un’espressione artistica e allo stesso tempo mistica.
L’artista che darà voce a questa cultura sarà Raischa Souare, Griot della Guinea, compositrice, interprete carismatica ed elegante, soprannominata oggi “La tigre del Mandingo”. I suoi canti parlano di amore, di vita e di Dio.
Ha cominciato la sua carriera negli anni ’90 a Parigi come corista di Sekouba Bambino (famoso Griot della Guinea del gruppo Africando) e con Dianca Djabatè, dal ’98 poi come solista nel suo gruppo, del quale fa parte il famoso griot Djelì Moussa Kondè suonatore di Kora. In questo spettacolo è accompagnata da Djeli Moussa Conde alla Kora, Camara Alpha al Djembe e Diabate Sayon alla danza.

Il Griot, poeta e grande musicista, è conoscitore e insegnante del Mandingo (impero del medioevo che si estendeva dalla Mauritania alla Costa d’Avorio di oggi), conserva la memoria delle genealogie dei clan, è portavoce nelle adunanze e conciliatore nelle controversie.
Allestisce spettacoli sulle pubbliche piazze per gli abitanti dei villaggi che accompagnano la poesia, il canto e la musica con la danza.
Nell’impero mandingo ad ogni principe era addetto un griot che lo seguiva in ogni suo spostamento e si occupava del suo protocollo. Ai giorni nostri, pur esistendo ancora la figura del griot "privato", la maggior parte sono "pubblici".


organizzazione: Opera Universitaria - in collaborazione con Afrostudio