Eduardo Savarese e le eroine della lirica
Eduardo Savarese è un magistrato con una forte passione per la scrittura, da sempre interessato alla musica lirica.
Con ‘È tardi’ firma uno dei libri più sorprendenti di quest’ultima stagione.
La polivalente esclamazione “È tardi!” segna l’inizio e la fine della narrazione di sette tempi di attesa di altrettante eroine del teatro lirico.
Seguendo l’intreccio di piani che il narratore costituisce (memoir intimo, reinterpretazione precisa e appassionata dei libretti d’opera, storia del teatro lirico) sulla scena compaiono Violetta Valery, coraggiosa Traviata in attesa della redenzione di Alfredo Germont; Madama Butterfly, “rinnegata e felice” nella devozione assoluta a un distratto ufficiale della marina americana; la Contessa mozartiana, che attende il ritorno alla fedeltà coniugale di un marito fedifrago; Carmen, gitana e sigaraia, alla conquista mortale della libertà di amare chi e quando le aggrada; Elektra, spettrale invenzione straussiana dell’attesa di vendetta matricida; Lucia di Lammermoor, eroina manipolata nel suo amore segreto, che trova posto solo grazie alla pazzia assassina; Norma, la sacerdotessa che viola ogni regola nell’attesa di essere scoperta e sacrificata a causa dell’amore per un nemico. In queste storie l’attesa si trasforma in una tensione spasmodica di tutta l’esistenza a ritrovare e affermare la propria natura. L’attesa è sempre d’amore, infine dell’amore e della cura di se stessi, anche a costo della morte, dal prologo del libro fino agli incontri dell’epilogo, ai suoi applausi finali, in cui le storie delle eroine liriche e le vicende private del narratore s’intrecciano intorno a un unico filo: ogni attesa è la paura e il desiderio, del narratore come di tutti noi, che sia troppo tardi.
Eduardo Savarese è magistrato e studioso di diritto internazionale. Ha pubblicato i romanzi ‘Non passare per il sangue’ (e/o, 2012), ‘Le inutili vergogne’(e/o, 2014), ‘Le cose di prima’ (Minimum fax, 2018) e il saggio-racconto ‘Lettera di un omosessuale alla Chiesa di Roma’ (e/o, 2015). Collabora con Il Foglio e Il Corriere del Mezzogiorno.
Con Wojtek Edizioni ha già pubblicato “Il tempo di morire”, nel 2019.