Egenio Cefis. Una storia italiana
di e con Paolo Morando
Eugenio Cefis è stato per anni uno degli uomini più potenti d’Italia. Secondo molti, il più potente: la politica al suo servizio, i rapporti con i servizi segreti, le accuse di progettare disegni eversivi, fondi neri, dossier e intercettazioni telefoniche.
Un grande burattinaio della Repubblica, capace di nutrire per oltre mezzo secolo una inarrestabile leggenda nera.
Ma che cosa c’è di vero?Tenente dell'esercito, partigiano, grand commis di stato, prima come presidente Eni, subentrato dopo la morte di Enrico Mattei, e poi di Montedison , dal ‘71 al ‘77, anno del suo ritiro in Svizzera, Eugenio Cefis è stato molto di più: il protagonista di una stagione italiana di poteri e misteri.
La sua riservatezza fece fiorire scandali, inchieste e leggende al punto tale che Cefis fu messo in relazione con numerosi scandali e fatti di cronaca.
Dal ‘77 fino alla morte, nel 2004 a Lugano, Cefis ricomparve pochissime volte in Italia, una di queste il 6 settembre 1985 in Tribunale a Trento per il processo Stava.
Paolo Morando, giornalista, scrive per “Huffington Post”, “Internazionale” e sul blog “minima&moralia”, dopo averlo fatto per anni sulle pagine de “Il Trentino”.
Ha contribuito al volume collettaneo ‘Uscire dalla Seconda Repubblica. Una scuola democratica per superare il trentennio di crisi della politica’ (a cura di Mario Castagna, Carocci 2010). Per Laterza è autore di ‘Dancing Days. 1978-1979. I due anni che hanno cambiato l’Italia’ (2009), ’80. L’inizio della barbarie’ (2016, finalista al Premio Estense) e ‘Prima di Piazza Fontana. La prova generale’ (2019, Premio Fiuggi Storia, sezione Anniversari).
partecipazione libera
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