El Amor Brujo
InDanza 2005/2006
Compania Rafael Amargo
El Amor Brujo
gitaneria in un atto e due quadri versione 1915
musica Manuel De Falla
libretto Gregorio Martìnez Sierra e Marìa Lejàrraga
coreografia e direzione Raffael Amargo
direttore musicale Edith Salazar
scene e costumi Roger Salas
disegno luci Sergio Spinelli
direzione di scena Lola Peno
suono Javier Isequilla
disegno grafico Barbeito & Manrique
assistente alla direzione Douglas McNicol
ripetitore Raúl Ortega
assistente alla scenografia Rogelio Quintana
Dedicato a Pastora Imperio, una delle più grandi ballerine del genere andaluso-gitano, "El amor brujo" si può definire una fantasia scenica mista di musica, recitazione e danza. De Falla attinse a piene mani al folclore andaluso del "cante jondo" gitano e del suo derivato, il " flamenco". Per evocare le oscure e misteriose forze della magia, attori e ballerini danno vita a una sorta di grande affresco gitano, fatto di amore, morte e destino. Nella semplice trama, la gitana Candelas, che legge il futuro con le carte, desidera a sua volta qualche segno di un destino d'amore. Alla ricerca di una strega, si imbatte invece in un "fuego fatuo" che le permette di conquistare l'uomo che ama.
Il 15 aprile del 1915 debuttava al Teatro Lara di Madrid, El Amor Brujo, di Manuel de Falla con libretto di Gregorio Martínez Sierra e María Lejárraga.
Questa opera fu concepita su incarico di Pastora Imperio, e dopo il debutto a Madrid, non fu più rappresentata nella sua veste originale; finché De Falla, per il debutto a Parigi nel 1925, modificò ampiamente la partitura, riducendo la durata a quasi la metà, e il libretto, per adeguarlo al balletto, nella versione che è stata interpretata fino ai giorni nostri.
Nel periodo tra la versione del 1915, la Gitanería, e il debutto nella versione parigina del 1925, De Falla rivisita nuovamente la partitura per creare la suite da concerto che debutta nel 1916. Da allora, questa versione ridotta "da concerto" non è stata più rappresentata, fino a quando uno studioso di De Falla, il musicologo e crítico Antonio Gallego, realizza una versione rivisiatata che debutta nel 1987 al Teatro La Fenice di Venezia. A partire dal momento della riscoperta, questa opera magistrale è stata rappresentata in pochissime occasioni.
Rafael Amargo, su commissione della Quincena Musical de San Sebastián, ha recuperato questo piccolo capolavoro per offrirlo il più fedelmente possibile al pubblico, raccogliendo lo spirito con il quale fu creato e legandolo fortemente al mondo gitano e del flamenco, così presente nella genesi dell'opera, ma con un concetto coreografico e teatrale contemporaneo: contemporaneità che era già presente nel 1915 nella partitura di Manuel de Falla.
organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara