El escopetero (l'uomo col fucile)

Teatro

E' spesso un teatro di solitudini, popolato da marginali assurdi e lucidi al tempo stesso, quello proposto dalla drammaturgia di Carlos Liscano, autore uruguaiano attivo anche nella narrativa e nel giornalismo. Prigioniero politico per 13 anni nelle carceri della dittatura militare, Liscano riconosce in questa esperienza il momento fondante del suo essere scrittore:
"In carcere sono diventato adulto, in carcere mi sono spuntati i primi capelli bianchi, in carcere ho fatto le migliori amicizie e in carcere sono diventato scrittore. Sento che qualcosa di quel viaggio ai limiti del linguaggio è la base più profonda di tutto quello che ho scritto, in carcere e dopo il carcere", ha spiegato.
"Viaggio ai limiti del linguaggio" significa sostanzialmente recuperare la parola ed aggrapparsi ad essa per non morire. Un'autoironia funzionale e dolente percorre ogni personaggio del suo teatro, ne è la materia prima e ciò che permette alle sue figure di proporsi in modo non convenzionale. E' questo il modo scelto per dare spazio a storie di desolazione e d'ingiustizia.

AUTORE: testo originale Carlos Liscano - traduzione di Fernanda Hrelia - REGISTA: di e con Maurizio Argàn, con la collaborazione di Davide Schinaia - COMPAGNIA: Teatro della Centena


organizzazione: Associazione Centro Culturale Ziggurat - partner: Provincia Autonoma Tn, Comune di Tn, Università degli Studi di Tn, Opera Universitaria - collaborazione: Teatri 90 Festival di Mi, Galleria Civica Tn, Centro Didattico Musica Teatro Danza Rovereto,..