Emanuela Di Gregorio. Il Viaggio Necessario

Mostra

Complessità ed eleganza, metafore e gioco.
Questi gli elementi principali delle opere di Emanuela Di Gregorio, caratterizzate dal far nascere nello spettatore tanto stupore quanta curiosità.
Lei ci stimola riflessioni sul nostro modo di vivere, di credere e di volere, il tutto intrecciato alla filosofia del marito Papa Faye Aymerou il cui ruolo è quello di fornire, non solo commistioni artistiche, ma spunti per riflessioni riguardo alle interpretazioni della vita occidentale, filtrate anche dalla cultura africana. Temi affrontati come il concetto di viaggio che è legato all’uomo sia nella cultura cristiana, sia in quella africana. Percorso ripreso da Emanuela nel tema della formica, nel suo viaggio-allegoria dell’uomo e dei suoi sforzi per la sopravvivenza, come anche nell’interpretazione della lumaca nella sua lentezza e caparbietà capace di ottenere risultati inaspettati.
Riflessioni sul ruolo della donna, per Papa, bambina-donna-madre in grado di vivere la naturalezza del suo tempo che passa in antitesi con la visione della figura femminile nell’ambiente occidentale in cui i sentieri ed i tempi di una vita si sovrappongono si sostituiscono e si annullano
Tipici della poetica di Manuela sono due elementi: la sfera e la spirale come matrice di una interpretazione complessa che lei va indagando: giochi di colori, sfumature lunari, 7 sfere allineate come pianeti che racchiudono l’identità e la lacrima per lei simbolo della sofferenza odierna, a volte svelata a volte raccolta.
Ma poi per staccare la spina da pensieri, interrogativi e perplessità sull’uomo sulla finzione della natura nella quale noi viviamo, a volte, si diverte ad ingannare lo spettatore con illusioni di specchi di sfere colorate e riflessi perché in fondo ieri non ero così.

La direzione artistica
Elsa Gipponi Critico d’arte e curatore