Engnant
Mostra degli artisti del Gruppo La Cerchia nell'ambito della rassegna “Vermiglio 1915-2015: l’esodo”
Engnant significa, nella parlata locale, andiamo avanti: la mostra, infatti, vuole evocare gli anni successivi alla prima guerra mondiale, in cui Vermiglio trova la forza e la caparbietà per ripartire. Sono anni in cui, per quanto possibile, si cerca di elaborare un lutto che è sia collettivo che individuale. E’ il momento in cui il sollievo per il ritorno dalla deportazione si scontra con la visione di un paese devastato e distrutto; è un rientro amaro in cui, per così dire, non c’è tempo per pensare e bisogna darsi subito da fare, in cui la comunità mostrerà tutta la sua capacità di reagire e, appunto, andare avanti.
E’ una condizione materiale e uno stato d’animo che gli artisti del gruppo hanno evocato in vario modo e ciascuno secondo una propria e originale impostazione stilistica: se nelle acqueforti di D. Ferrari il richiamo è ancora al trauma della guerra appena conclusa, in L. Bifulco, A. Fracalossi e I. Tomasi la scena è quella del paese con le sue architetture con un richiamo implicito al tessuto sociale di chi lo abita, un riferimento che, mediato da una sensibilità più contemporanea, appare evidente anche nell’opera di A. Lenzi. In C. Caldonazzi, B. Degasperi , S. Magnini, e P. Negriolli troviamo rappresentata soprattutto la natura e il lavoro nei campi come indice di una ritrovata condizione attiva , di un legame dell’uomo col proprio ambiente. Mentre, per finire, in P. Dalponte, G. Mascotti, R. Piazza e E. Zeni le immagini, pur nella varietà delle soluzioni e delle tecniche, la modalità espressiva si fa allegorica e simbolica.
organizzazione: Gruppo Artisti Trentini "La Cerchia"