Enrico Rava Quintet

Itinerari jazz a Trento e Rovereto 2005. marzo-aprile

Enrico Rava Quintet
Enrico Rava, tromba
Gianluca Petrella, trombone
Andrea Pozza, pianoforte
Rosario Bonaccorso, contrabbasso
Roberto Gatto, batteria

Enrico Rava, il musicista italiano più conosciuto e apprezzato a livello internazionale, quest'anno si è visto assegnare ben due premi dal referendum promosso dalla rivista Musica Jazz: miglior disco e miglior musicista dell'anno. E a ragione, perché effettivamente il suo disco "Easy Living", che dopo alcuni anni ha visto riprendere il contatto con l'illustre etichetta tedesca Ecm, merita il riconoscimento. Inoltre il trombettista, arrivato alla rispettabile età di sessantacinque anni, ha raggiunto una radiosa maturità, piena di idee e di lirismo, e sta raccogliendo il giusto tributo di una formidabile carriera, in cui è stato a contatto con tutti i grandi del jazz contemporaneo, da Steve Lacy a Gato Barbieri, Don Cherry, Carla Bley, Cecil Taylor, Archie Shepp, Lee Konitz.
Come ogni solista di calibro, Rava è immediatamente riconoscibile nel suono e nel carattere del suo fraseggio: una tromba dalla sonorità calda e dalla lucida capacità narrativa, che nel corso degli anni ha sempre più maturato una propria fisionomia, giungendo a un lirismo disteso, ricco di venature latine e di sfumature espressive, ma non aliena tuttoggi da impennate sbarazzine. Il suo avvicinamento all'opera lirica, come l'interesse sempre maggiore per la musica sudamericana e per la canzone d'autore, lo ha portato anche sotto il punto di vista compositivo ad una essenzialità che non preclude gli scatti di invenzione e di vitalità.
Il quintetto con cui ora egli si propone a Trento è un organico ben rodato, nel quale trovano posto alcuni tra i migliori solisti che oggi calcano la scena europea. Come Gianluca Petrella, giovane prodigio del trombone, o Roberto Gatto, la cui percussione si distingue per gusto musicale e capacità costruttiva. E ancora il contrabbassista siciliano Rosario Bonaccorso, solido e impeccabile. Ad essi si aggiunge ora il pianista Andrea Pozza, musicista di splendida sensibilità e di rara preparazione, sia sotto il punto di vista tecnico che per quanto riguarda la profonda conoscenza del repertorio afroamericano.