Eugenio Prati (1842-1907) fra Scapigliatura e Simbolismo
A Palazzo delle Albere in mostra il percorso artistico di uno dei maggiori pittori trentini tra Ottocento e Novecento.
Tra le molte novità anche quattro tele inedite dell'autore scoperte dal Mart nel 2009 e un carteggio inedito con la famiglia Bossi Fedrigotti
Dal 5 dicembre 2009 al 25 aprile 10 il Mart, nella sua sede di Trento a Palazzo delle Albere, rende omaggio a Eugenio Prati, uno dei più significativi artisti dell'Ottocento trentino.
"Eugenio Prati (1842-1907) fra Scapigliatura e Simbolismo" si svolge a Palazzo delle Albere a Trento, luogo deputato in questi anni allo studio e alla valorizzazione degli artisti trentini o che hanno operato in Trentino, a cavallo tra 800 e 900.
A cura di Gabriella Belli, Alberto Pattini e Alessandra Tiddia il progetto propone un profilo completo di questo pittore, nato nel 1842 a Caldonazzo in Trentino, e morto nel 1907 dopo un'intensa carriera artistica che lo aveva portato ad esporre nelle più importanti rassegne artistiche europee, da Parigi, a Berlino, a Monaco di Baviera, a Venezia.
La mostra ruota attorno al rapporto fra la produzione pittorica di Eugenio Prati e l'arte verista di fine Ottocento, proprio in quella fase di transizione verso il simbolismo, che l'artista avvicinò grazie ad una serie di relazioni internazionali.
Si parte quindi dai dipinti veristi di Prati, sia quelli del suo periodo veneziano come quelli più legati ai temi della quotidianità contadina della terra trentina, per arrivare alla sua stagione simbolista influenzata dalla cultura letteraria e musicale di fine secolo. Prati ha inseguito unidea di pittura molto vicina alla lezione di Giovanni Segantini, privilegiando soggetti legati alla semplicità del quotidiano e della vita rurale, interpretati in chiave lirica e spirituale.
Dai soggetti storici, le tematiche affrontate da Prati sono quindi evolute verso scene di genere di vita quotidiana della Valsugana e del Tesino, vedute di Venezia o dei paesaggi trentini, per approdare a un simbolismo mistico appreso nella Francia di fine secolo; un percorso che, come rileva Gabriella Belli nel suo saggio in catalogo, porta il pittore trentino ad avvicinarsi progressivamente ai "temi al centro della grande rivoluzione dell'arte dell'800".
Un particolare motivo di interesse della mostra è rappresentato infine dalla presenza di quattro dipinti del tutto inediti di Prati, scoperti dal Mart nell'agosto del 2009 e appartenuti alla famiglia Bossi Fedrigotti
La mostra sarà accompagnata da un catalogo, che contiene schede scientifiche delle opere esposte, redatte da Alberto Pattini, e una raccolta di saggi interdisciplinari a cura di Gabriella Belli, Antonio Carlini, Sergio Marinelli, Alberto Pattini, Elisabetta Staudacher e Alessandra Tiddia. Nel volume sono infine incluse tre lettere inedite spedite dal conte Guglielmo Bossi Fedrigotti ad Eugenio Prati e la corrispondenza fra Prati e Grubicy, conservata presso l'Archivio del '900 al Mart.
Il Mart ringrazia:
Provincia autonoma di Trento - Assessorato alla Cultura
Comune di Trento
Comune di Rovereto
In partnership con:
UniCredit Group
Partner tecnici:
Cartiere del Garda
Cantine di Isera
Per le attività didattiche:
Casse Rurali Trentine