Fabrizio Bosso & Irio De Paula

Musica jazz

Garda Jazz Festival 2006

Fabrizio Bosso tromba
Irio De Paula chitarra

Il duo formato da Fabrizio Bosso e Irio De Paula colpisce per la grande inventiva e la inesauribile vena lirica, elementi che sgorgano dagli studi e dalla storia di due personalità molto forti e peculiari ma estremamente comunicative e interattive.
I due si sono incontrati casualmente, dando vita ad un album, “Once I Loved” (Philology 2003) testimonianza della magia che il jazz può a volte creare: prima infatti non si conoscevano, ora si ritrovano in una simbiosi creativa di rara fattura.
Dal vivo, ancor più che in studio, De Paula gioca con Bosso armonicamente e ritmicamente con un piglio tutto brasiliano. Nell’alternarsi continuo tra cadenze popolari – di matrice brasiliana - ed approccio jazz, il duo sviluppa una ricerca musicale sofisticata, senza cadere nella trappola dell’eccesso di manierismo che sovente accompagna chi si prodiga al di fuori dei propri confini di genere.

Il progetto presentato al Castello di Drena si intreccia fra riletture originali di standard, musica popolare brasiliana di Antonio Carlos Jobim, Marcos Valle e improvvisazioni che rispettano le sonorità individuali creando però un unicum affascinante. Irio e Fabrizio hanno registrato anche un altro disco, “Four For Jazz”, realizzato in quartetto con Moriconi e Manzi.

Fabrizio Bosso ha iniziato a suonare la tromba a 5 anni e a 15 era già diplomato al conservatorio G. Verdi di Torino. Coltivando di continuo gli interessi per la musica di estrazione colta si è accostato al jazz, che lo ha affascinato a tal punto per portarlo alla passione sfrenata. Tecnicamente impeccabile, ciò che più colpisce di Bosso è la creazione di una grafia personale, in cui il colore e la dinamica del suono non sono mai scontati, il senso dello swing è spinto agli eccessi, la tensione creativa è costante anche nell’interpretazione di standard. Oltre ad aver svolto attività concertistica sotto la direzione di George Russell, Mike Gibbs, Kenny Wheeler, Dave Liebman, Carla Bley e Steve Coleman, è stato ultimamente reclutato da Charlie Haden per alcune tappe del tour promozionale del nuovo album della Liberation Music Orchestra. Nel 1999 viene votato come “Miglior Nuovo Talento” del jazz italiano dal referendum della rivista Musica Jazz, e negli anni collabora stabilmente nei gruppi di Salvatore Bonafede, Giovanni Mazzarino ed Enrico Pieranunzi.
Fonda, assieme a Scannapieco, gli High Five, suona in duo con Rossano Sportiello in un omaggio ad
Armstrong, in trio con D’Andrea e Petrella, nel suo quartetto - con Mannutza, Bulgarelli e Tucci - che presto entrerà in studio di registrazione, ed incide diversi progetti come leader e co-leader. Fortunata anche la collaborazione al fianco di artisti confinanti con l’estetica jazz come Sergio Cammariere e Nicola Conte.

Irio De Paula si è stabilito in Italia negli ani ’70, al termine di una tournée con la cantante brasiliana Elza Soares, e ha sempre mantenuto un forte legame culturale con il suo paese d’origine, il Brasile. E’ nato a Rio De Janeiro e si è avvicinato alla chitarra molto presto, legandosi a personaggi della musica popolare brasiliana come Paulo Moura, Baden Powell, Rauzinho, Dijalma Ferreira, Eumir Deodato, Juarez ed esibendosi spesso al fianco di Astrud Gilberto e Chico Buarque con i quali ha esplorato la samba, la bossa nova e il folclore del suo paese. In ambito jazz vanta una cospicua discografia come leader ed ha partecipato ad incisioni di Sal Nistico, Steve Grossman, Dannie Richmond, Archie Shepp, Don Pullen e Ray Mantilla tra gli altri. Suona in acustico e in elettrico, spesso si dedica all’uso di percussioni e al cavaquinho, la piccola chitarra brasiliana.

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