Falstaff

Commedia lirica in tre atti di Arrigo Boito
Musica di Giuseppe Verdi

SIR JOHN FALSTAFF Bruno De Simone, Paolo Rumetz
FORD Oliviero Giorgiutti*, Luca Salsi
FENTON Philippe Do*, Angel Rodriguez*
IL DOTTOR CAJUS Sergio Spina
BARDOLFO Fabio Bonocore*
PISTOLA Riccardo Barattia*
MRS ALICE FORD Marcella Orsatti Talamanca*, Carmen Giannattasio
NANNETTA Lucia Scilipoti*, Rosanna Savoia
MRS QUICKLY Silvia Regazzo*, Marina De Liso*
MRS MEG PAGE Lucia Mastromarino
* VINCITORI DEL XXXI CONCORSO INTERNAZIONALE TOTI DAL MONTE

direttore Niels Muus
regia, scene e costumi di Gabbris Ferrari
orchestra Filarmonia Veneta
coro del Teatro Sociale di Rovigo
Nuovo allestimento del Teatro Sociale di Rovigo in collaborazione con il Centro Servizi Culturali S.Chiara e la Fondazione "Nuovo Teatro Comunale e Auditorium Provinciale" di Bolzano

«Se ordisci una burla
vo' anch'io la mia parte.
Conviene condurla
con senno e con arte»

Falstaff debuttò per la prima volta alla Scala il 9 febbraio1893. Verdi ha ottant'anni in un'epoca nella quale alla metà dei suoi anni si era considerati vecchi. Medici e scienziati giudicarono la sua vitalità un enigma inspiegabile. L'opera ha un successo strabiliante, dopo le 22 recite milanesi, anche a Roma, Venezia, Trieste, Vienna, Berlino ed infine Parigi. Più che dalla musica il pubblico era richiamato da questo fenomeno, o meglio da questo miracolo.
Con Falstaff Verdi chiude il cerchio della sua produzione, partita da un fiasco con un opera comica, Un giorno di regno, e chiusa con la gloria di un'altra opera comica, uniche eccezione in una carriera fatta di tante tragedie. Con la sua ultima opera Verdi mostra di aver assimilato i fermenti che percorrono la musica europea e lo fa con grande genialità, inserendoli nel suo mondo espressivo, mantenendo la sua capacità di fare spettacolo, di far vivere le emozioni dei personaggi, di catturare il pubblico con il suo straordinario senso del teatro.
Scrive un'opera incentrata su un burlesco inganno e la conclude con una "burla" anche musicale: tornando, dopo aver dimostrato di saper utilizzare le più ardite innovazioni della musica del suo tempo, alla forma più vecchia del comporre, il contrappunto e più precisamente la fuga, praticamente morta da anni. "Tutto nel mondo è burla!"