Federico Lanaro. Un'aquila non ha bandiera
FEDERICO LANARO
Un'aquila non ha bandiera
a cura di Daniele Capra
È Federico Lanaro il protagonista della personale Unaquila non ha bandiera, ospitata nella splendida cornice di Forte Strino a Vermiglio, nell'alta Val di Sole nei pressi del Passo Tonale (Tn). La mostra, che raccoglie una ventina di opere realizzate appositamente per il luogo, è il proseguo di pluriennale attività espositiva che coinvolge la struttura fortificata contaminando uno spazio forte caratterizzato dalla presenza di cimeli e memorie della guerra con la ricerca contemporanea.
Sono i concetti di identità e di doppio da cui Lanaro è partito mettendo a confronto due degli elementi visivi fondanti del forte: la bandiera e la presenza delle aquile.
La bandiera incarna la storia stessa della struttura di Forte Strino, essendo esso stesso stato costruito dagli austriaci nella seconda metà dellOttocento a baluardo e difesa del territorio dai tentativi di espansione italiana, e sarà ceduto allItalia dopo la Grande Guerra. Se quel luogo raccoglie in sé gli esiti guerreschi fortunatamente sorpassati del concetto di nazione, è nel suo passare di mano, nel cambiare bandiera, che esprime invece la propria caducità, il proprio intimo fallimento (come esprime linstallazione Delay, che mette in scena, con delle lettere specchianti che riflettono il contesto ambientale, il ritardo visivo delle nostre percezioni rispetto allentità topologica di «Forte Strino»). Allo stesso modo quellinsieme di pietre e cemento, ora museo, denuncia la storica incapacità di liberarsi da rigidi schemi interpretativi duali che vincolano la nostra lettura del reale, come nella contrapposizione Italia/Austria o paesano/straniero. A tale retorica Lanaro contrappone invece la ludica dialettica dei colori delle bandiere, che diventano pezzi di stoffa tagliati a brandelli e poi ricuciti da un sarto creativo. La logica combinatoria dellartista trasforma ulteriormente le riprese fotografiche di quel luogo in un mosaico che gioca sulla percezione con la trasparenza degli elementi: non rimane che scavalcare il cadavre exquis di quel luogo, dopo che la storia ne ha spappolato il senso rendendo sterile ogni possibilità di trarne delle immagini.
Emblema di libertà e di visione dallalto, laquila è uno degli animali usati in numerose culture come simbolo di potenza e di aspirazione alla grandezza (aspetto rafforzato dalle ali dispiegate). Frequentemente, unita ad altri colori, è usata nelle bandiere per rappresentare lidentità di una nazione/territorio/popolo. Eppure, come evidenzia il titolo della mostra, unaquila non ha bandiera: come pretendere quindi di imbrigliare quel rapace dentro le maglie di vessillo?
Lanaro decide così di ribaltare il simbolo dellanimale sovrapponendo la silhouette di due aquile che icasticamente si incrociano e in parte sovrappongono, tanto sulla tela che in un vero e proprio logo a cui sono state aggiunte le lettere FSW, iniziali di Forte Strino sia in italiano che in tedesco (Werk Strino). Si azzerano così le pretese identitarie del simbolo aquila, assegnandogli il ruolo di elemento doppio da condividere, liberandolo definitivamente dalla prigione di essere bandiera.
In occasione della mostra verrà realizzato un catalogo con immagini delle opere e testi del curatore.
La mostra è a cura di Daniele Capra, ed è organizzata dallAssociazione STORIA E MEMORIA DI VERMIGLIO in collaborazione con lo Studio dArte Raffaelli di Trento, il Comune di Vermiglio e la Società SGS di Vermiglio, sotto il patrocinio dellAssessorato alla Cultura, Rapporti Europei e Cooperazione della Provincia di Trento.
Federico Lanaro
Nato a Mori nel 1979 si laurea allAccademia di Belle Arti di Bologna nel 2004. La sua ricerca in pittura, scultura e fotografia è caratterizzata sovente dalla interferenza tra uomo ed elemento animale, tra individuo e massa, tra naturale e soprannaturale.
Forte Strino Werk Strino
Collocato sullo sfondo delle nevi perenni che incorniciano le cime del gruppo Presanella, il forte era parte del sistema difensivo austroungarico posto al confine sud occidentale dellImpero. Costruita nel 1860-61 ed ampliata nel 1891, la struttura era autosufficiente, essendo dotata di impianto di adduzione idrica, forno per pane, generatore di corrente elettrica e telefono.
Forte Strino offre la più eloquente testimonianza di ciò che fu la guerra bianca, combattuta da eroici schieramenti contrapposti fino alle quote impossibili dei ghiacciai, in quello che fu uno dei tragici teatri dei combattimenti della Prima Guerra Mondiale.
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Forte Strino
A circa 5 Km da Vermiglio (TN)
in direzione Passo Tonale.
Ufficio Informazioni Vermiglio
Tel. 0463 758200
www.fortestrino.com
orari:
Forte Strino è aperto dal 15 giugno al 29 settembre
Giugno, luglio, settembre 9.30-12.30/14.30-17.30
Dal 20/7 al 31/8 orario continuato 9.30-18.30
Biglietto dingresso: 3
Ingresso ridotto dai 10 ai 14 anni: 2
Ingresso gratuito per i bambini fino ai 10 anni
organizzazione: Studio d'Arte Raffaelli