Fiori recisi
Giorno della memoria. 27 gennaio 2008
T.I.M. Teatro instabile di Meano
Fiori recisi
di Claudio Quinzani
con Kristian Civetta, Irene Rella, Lorena Simoni, Paolo Nones, Roberto Volcan e Claudio Quinzani
regia di Sergio Bortolotti
"Fiori recisi" segna un dramma e ne suggella il suo epilogo roteando intorno agli involucri scarni di persone senza più realtà, che rievocano un quotidiano già vissuto e ridotto a sogno-incubo: unico filo sdrucito a cui appigliarsi prima di deporre l'abito umano su un mucchio di crisalidi disossate da ogni ragionevole scheletro di sentimento. Con uno stile asciutto e deciso, sfuggendo ogni retorica e i più comuni riferimenti a nazioni e poteri, intende comunicare allo spettatore lo straniamento, la distanza e l'apatia che i luoghi della memoria recano ancora oggi a chi li visita, per tentare un coinvolgimento di compartecipazione del dolore vissuto. Molto chiari gli intenti dell'autore che dopo circa un mese dalla visita al Museo del Deportato di Carpi (Modena), ha risposto ad un moto interiore di ribellione, dando vita alle voci lacere e sconnesse di sei simulacri interpretati da altrettanti attori.
"Fiori recisi" propone, attraverso la rievocazione di drammi personali, una riflessione sull'esercizio del dominio dell'uomo sull'uomo. Vittime e carnefici non sono precisamente individuati, e anche i nomi dei personaggi, ora comuni ora insoliti, non legano la vicenda ad un tempo o ad un luogo definiti. Sul palco, al posto dei bollettini che enumerano le vittime e ne restituiscono il totale, prendono confusamente forma le vicende dei sei deportati, sei sogni interrotti: ciascuno con il suo nome.
Il testo presenta nella sua stessa stesura, e in modo semplice e disarmante, questo senso di "amputazione" e trasmette efficacemente l'urgenza di ricordare e la necessità di ripartire da una prospettiva di rispetto della persona.
organizzazione: APT Lagorai