Fly Trio (Usa)
Itinerari jazz a Trento e Rovereto 2006
Mark Turner sax
Larry Granadier contrabbasso
Jeff Ballard batteria
Nello stile di Mark Turner, quarantenne sassofonista tenore originario dellOhio, si trovano mescolate e ben amalgamate le influenze di Dexter Gordon, Sonny Rollins, John Coltrane e Wayne Shorter. Pur rimanendo un po in ombra rispetto a quelli che sono stati definiti i giovani leoni della sua generazione, Joshua Redman e James Carter, Turner possiede una personalità di tutto rispetto, coadiuvata da un formidabile controllo tecnico-espressivo del proprio strumento. Una personalità che si può definire introspettiva rispetto a quella degli altri solisti citati, ma proprio per questo rara nel mondo un po sopra le righe di tanti jazzmen di oggi. Esplicativo dellapproccio di Turner è lalbum Ballad Session, registrato nel 99. In parte si tratta di un omaggio al grandissimo disco Ballads di Coltrane, di cui riprende il brano All Or Nothing At All, ma è pure uno specchio delle preferenze musicali di Turner, dei suoi orientamenti stilistici. Qui risalta la sua predilezione per i suoni scuri e corposi, per il disegno nitido e originale delle linee melodiche, per un fraseggio meditativo ma anche pronto agli azzardi esplorativi. Diplomato al Berklee College of Music di Boston, Turner è entrato qui in contatto con alcune personalità poliedriche della sua generazione, come Leon Parker, Jeff Ballard e Kurt Rosenwinkel. Con questi ultimi ha proseguito una costante, ricca collaborazione. Trasferitosi a New York, ha lavorato tra gli altri con James Moody, Jimmy Smith, Lee Konitz. È significativo che, parlando dei suoi interpreti preferiti di ballad, Turner abbia citato Bill Evans e Keith Jarrett: pianisti che in questo campo hanno espresso il meglio di sé in trio. Sarà dunque interessante leggere questo trio con sax tenore in luogo del piano anche sotto tale punto di vista, oltre che quello dei grandi precedenti storici, primo tra tutti il trio della Freedom Suite di Rollins. I suoi compagni di avventura, Larry Grenadier al contrabbasso e Jeff Ballard alla batteria, garantiscono il massimo livello di dialogo ed empatia: il primo è componente da lungo tempo del trio di Brad Mehldau, il secondo ha avuto un ampio ventaglio di collaborazioni, tra cui spiccano quelle con Joshua Redman, Kurt Rosenwinkel, Ben Allison e con lo stesso Mehldau.
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