Francesca Alberti Lutti
Pagine del Garda
a cura di Stella Fava - Ed. Il Sommolago
presentazione a cura dell'autrice e di Mauro Grazioli
in collaborazione con Biblioteca Civica di Riva del Garda
Si presenta venerdì 22 novembre nella biblioteca comunale di Riva del Garda il libro «Francesca de Lutti Alberti (1827-1878). Una poetessa trentina dell'Ottocento» (ed. Il Sommolago), a cura di Stella Fava. La presentazione, a cura dell'autrice e di Mauro Grazioli, è nell'àmbito della XXI edizione di «Pagine del Garda», la rassegna dell'editoria gardesana organizzata dall'associazione culturale «Il Sommolago» con il sostegno di Alto Garda Cultura, il Servizio di Attività culturali intercomunale di Arco e Riva del Garda. L'inizio è alle 20.45; l'ingresso a tutte le proposte libero.
Francesca de Lutti Alberti nasce a Riva nel 1827, primogenita di Vincenzo de Lutti e di Clara Frapporti. Nella sua prima educazione un posto di riguardo è riservato alla preparazione umanistica e alla pratica poetica, alla quale la giovane è indirizzata dalla madre Clara. Fondamentale per l'avvio di una vera e propria carriera artistica è tuttavia l'incontro con il traduttore e intellettuale Andrea Maffei, amico di famiglia, che dal 1851 assume il ruolo di maestro di Francesca. Egli si prodiga nel procurarle contratti con la prestigiosa casa editrice fiorentina di Felice Le Monnier e altri importanti spazi di visibilità, consentendole di affermare il proprio nome nel panorama intellettuale nazionale.
Sotto la sua guida, Francesca de Lutti si dedica alla composizione di brevi poesie d'occasione apparse in periodici e strenne, così come a opere di maggiore impegno, tuttavia il primo avvicinamento alla scrittura avviene nel 1846 con la traduzione di un romanzo (Le figlie del presidente), che costituisce un vero e proprio unicum nella produzione dell'autrice. Nell'ultimo periodo, infine, il suo interesse volge verso il mondo del teatro, per il quale compone commedie in prosa e in versi martelliani, caratterizzate da una forte connotazione pedagogica e moraleggiante.
Francesca de Lutti entra in diretto contatto con l'élite intellettuale dell'epoca, grazie alla mediazione di Maffei e ai frequentatori del cenacolo culturale di famiglia. Significativi sono i legami e le amicizie con scrittrici e nobildonne dell'epoca, come Giannina Milli, Erminia Fuà Fusinato, Felicita Bevilacqua-La Masa e le sorelle Aganoor - solo per citarne alcune - e i contatti con poeti come Antonio Gazzoletti e Giacomo Zanella, con il politico Giovanni Visconti Venosta e con intellettuali come Achille Torelli, Giulio Piccini e Antonio Caccianiga. Raffaello Barbiera la ricorda tra le frequentatrici del salotto della contessa Clara Maffei, in compagnia del fratello Vincenzo - musicista che negli anni Cinquanta avvia nella città lombarda una breve anche se significativa carriera musicale -mentre a Genova partecipa all'animato salotto del patrizio Gian Carlo Di Negro e frequenta la villa di S. Vito dell'amica Bianca De Simoni Rebizzo.
organizzazione: Comune di Arco - Associazione Il Sommolago - Servizio Attività Culturali Intercomunale di Arco e Riva del Garda