Francesco Oradini 'sculptor ecelentissimus et architectus celebrimus' 1699-1754

Mostra

Mostra per ricordare i 250 anni dalla scomparsa dell'architetto e scultore Francesco Oradini (1699-1754)

L'esposizione – allestita da Bruno Zaffoni – vuole ricostruirne il percorso stilistico attraverso la lettura delle poche opere superstiti "firmate" da Oradini, tra le quali vanno certo ricordati i bellissimi altari laterali della chiesa di Santo Stefano a Revò, provenienti però da quella di San Giuseppe di Trento, o quello del Rosario del duomo di Bressanone (1751).
Sono altresì esposti i due documenti pergamenacei – restaurati per l'occasione da Antonella Conte della Soprintendenza per i Beni Librari e archivistici della PAT – con cui l'Oradini venne designato architetto soprastante di tutte le pubbliche fabbriche del territorio trentino (1747 e 1750). Inoltre vengono esposti per la prima volta un bellissimo Angioletto, rintracciato da Giuseppe Sava nella chiesa di Santa Maria Maggiore di Trento, nonché il progetto per la fontana del Nettuno in piazza delle Erbe a Bolzano (1742) che, sebbene poi non realizzato, offre concreta testimonianza della sua maniera aggiornata su modelli veneti in particolare ma in ogni modo sempre rielaborata con uno stile del tutto autonomo ed originale.
Il percorso della mostra è curato da Luciana Giacomelli, della Soprintendenza per i Beni Storico artistici della PAT, che si avvale della collaborazione di Giuseppe Sava; i testi dei pannelli nonché del relativo catalogo sono stati redatti dagli stessi studiosi, insieme ad Antonella Conte, Roberto Pancheri ed Elvio Mich.


organizzazione: Comune di Bezzecca Assessorato alla Cultura - P.A.T. Assessorato alla Cultura