Frida | Interplay | Sospiri | Caravaggio Meets Hopper
Oriente Occidente 2009
Buglisi Dance Theatre (USA)
Frida
prima nazionale
Concezione e coreografia Jacqulyn Buglisi
Musica Tobias Picker, Heitor Villa-Lobos, Arvo Pärt
Luci Clifton Taylor
Costumi A. Christina Giannini
Scenografia e costume painting Debora Maché
Immagini Douglas J. Sloan, Icon Pictures
Narrazione Cynthia Adler
Danzatori Terese Capucilli, Helen Hansen, Marie Zvosec
durata 22 minuti
Interplay
Coreografia e costumi Jacqulyn Buglisi
Musica Johann Sebastian Bach, Frédéric Chopin, Alexander Nikolayevich Scriabin
Luci Jack Mehler
Danzatori Junichi Fukuda, Christina Ilisije, Helen Hansen, Kevin Predmore, So Young An, Jason Jordan, Marie Zvosec, Lauren Jaeger
durata 20 minuti
Sospiri
Coreografia e costumi Jacqulyn Buglisi
Musica Edward Elgar
Luci Clifton Taylor
Costumi A. Christina Giannini
Danzatori Katarzyna Skarpetowska, Brian McGinnis
durata 7 minuti
Caravaggio Meets Hopper
Coreografia Jacqulyn Buglisi
Musica Nino Rota, Jelly Roll Morton, John Corigliano
Luci e scenografia Jack Mehler
Costumi A. Christina Giannini
Maschere Jane Stein
Danzatori Terese Capucilli, Katarzyna Skarpetowska, Brian McGinnis, Helen Hansen, Junichi Fukuda, Marie Zvosec, Jason Jordan, So Young An, Christina Ilisije, Lauren Jaeger
durata 24 minuti
dal 3 agosto
on line www.orienteoccidente.it
punti vendita Vivaticket www.vivaticket.it
Fnac Verona
Musica 3000 Rovereto
dal 25 agosto
Info Point Mart Rovereto
Teatro Sociale e Teatro Auditorium Trento
Quando, nei primi anni '80, Martha Graham, finalmente rappacificatasi con l'Europa (che alla sua prima apparizione, negli anni '50, l'aveva terribilmente bistrattata), in una serrata serie di tournée riportò sulle nostre scene tutto il suo patrimonio coreografico, a tramandarne la qualità e la poetica fu una memorabile compagine di danzatori capeggiati da un terzetto di strepitose protagoniste: Terese Capucilli, Christine Dakin e Jacqulyn Buglisi. A loro Miss Martha aveva affidato la sua ultima "lettera al mondo", il compito arduo di subentrarle a incarnarne i fantasmi erotici, le creature mitiche, insomma i mille aspetti di una femminilità in perenne lotta con il proprio ego e con il mondo. E le tre, ciascuna a suo modo, apparvero come le più fedeli depositarie di quel verbo coreografico e stilistico, eredi e insieme traduttrici di una storia che aveva rivoluzionato la cultura di danza e che, all'epilogo della vita dell'autrice, già si preparava a tutelarne il destino futuro. Risultò una specie di abiura, così, quando la Buglisi, insieme al suo compagno Donlin Foreman anch'egli eccellente solista della compagnia Graham - decise nel 1992, ad un anno dalla morte della Graham, di lasciare la "Casa di Martha" (come lo stesso Foreman raccontò nel suo omonimo libro autobiografico), per creare la propria compagnia e iniziare un personale percorso teatrale. E invece le intenzioni erano proprio quelle di proteggerne e svilupparne lo spirito, ma in maniera del tutto personale e autonoma. Come infatti dichiarò Jacqulyn: "La tecnica di Miss Martha è stupendamente teatrale e fisica, un modo di muoversi espressivo come nessun altro. Parte della nostra missione è la continuazione della sua tecnica, che cerchiamo di sviluppare attraverso le nostre proprie voci." E così, prima anche insieme alle stesse Capucilli e Dakin, poi solo con Foreman, infine, dal 2007, tutta sola con il suo Dance Theatre, Jacqulyn Buglisi ha ostinatamente proseguito nella sua visione di una coreografia post-grahamiana, fatta di ampie ed energiche dinamiche capaci però di tradurre i singoli fremiti dell'anima. Come testimoniano i programmi presentati a Oriente Occidente ancora una volta, come già in Graham, al centro dell' immaginario di Jacqulyn sono figure femminili, meno epiche ma non meno leggendarie: da Sarah Bernhardt (nell'assolo Against all Odds) a Frida Kahlo (Frida), e ancora - restando nell'ambito della pittura - Georgia O'Keefe, della quale si evoca la visionarietà in Red Hill. L'amata sfida a tradurre intuizioni pittoriche in affreschi in movimento è poi evidente in un titolo come Caravaggio meets Hopper, ma soprattutto rivela ancora una volta il debito artistico di Jacqulyn all'inconfondibile uso assertivo e drammatico delle masse di Martha Graham in Requiem, considerato per altro dalla critica americana il lavoro più significativo della produzione della Buglisi.
organizzazione: Ass. cult. Incontri Internazionali di Rovereto