Galina Ustvol'skaja. Un'esperienza compositiva divergente

Convegno

Incontri di analisi e composizione

Cosimo Colazzo
Galina Ustvol’skaja. Un’esperienza compositiva divergente

Venerdì 14 dicembre si conclude a Riva del Garda il ciclo annuale degli «Incontri di analisi e composizione» del Conservatorio Bonporti: a partire dalle ore 16 nella sede in largo Marconi il professor Cosimo Colazzo tiene una conferenza dedicata alla grande compositrice russa Galina Ustvol’skaja (Petrograd, 17 giugno 1919; San Pietroburgo, 22 dicembre 2006), una delle voci più originali della musica del Ventesimo secolo. L’ingresso è libero.

«In Galina Ustvol’skaya si riscontra una ricerca compositiva molto originale – spiega il professor Colazzo - che tende a una forte riduzione del materiale verso un ideale di drastica essenzialità. Gli scorrimenti di questo materiale si fanno in un campo aperto ma non in una dimensione di libera florescenza, di esuberanza generativa, bensì in disposizioni sorvegliate e marcatamente ripetitive. C’è un ordinamento, ma è sempre precario, soggetto anche a intrusioni violente. È il senso stesso della composizione che viene in dubbio. Le dinamiche sono dolci, sfiorate, in pianissimo, o molto spesso martellanti, in una dimensione interrogativa urlante, lancinante. La composizione timbrica si propone fuori da ogni ordine conosciuto e mette insieme strumenti lontani, nella loro nuda presenza non mediata. Qui c’è l’ansia spirituale del linguaggio della Ustvolskaya, la volontà e la necessità di incontrare l’Altro assoluto e il senso del silenzio, anche dell’impossibilità di un tale incontro».

Il titolo della conferenza è «Galina Ustvol’skaja. Un’esperienza compositiva divergente».


Galina Ustvol’skaja
Nasce a Pietrogrado (poi Leningrado e oggi San Pietroburgo) nel 1919. I suoi studi si svolgono dapprima (1937/39) presso una scuola musicale collegata al Conservatorio di Leningrado e quindi (fino al 1947) nello stesso Istituto Rimskij-Korsakov. Il suo insegnante Dmitrij Šostakovič ha più volte dichiarato di ritenere che la musica della Ustvol'skaja avrebbe conseguito una risonanza internazionale ed un'importanza enorme nel panorama compositivo mondiale. In molte occasioni lo stesso Šostakovič difese la compositrice dagli attacchi sferrati dall'Unione dei Compositori e, a riprova della grande stima che le tributava, sottopose al giudizio della giovane collega molte composizioni non ancora terminate. Alcune pagine di Šostakovič (segnatamente il Quinto quartetto per archi ed il n. 9 "Notte" della Suite su versi di Michelangelo op.145) contengono esplicite citazioni del Trio per violino, clarinetto e pianoforte della Ustvol'skaja. A buon diritto il compositore poteva dunque dire "non sono io che ho influenzato lei ma lei che ha influenzato me". A partire dagli anni '50 la vita della Ustvol'skaja si svolge apparentemente senza avvenimenti esterni degni di nota (in realtà la leggendaria riservatezza della compositrice ha lasciato trapelare pochissime informazioni in merito alla sua vita privata). La sua musica viene eseguita rarissimamente (e comunque sempre con scarsissimi riscontri) fino agli anni Ottanta quando, anche grazie al compositore e direttore d'orchestra Reinbert De Leeuw, si assiste ad una vera e propria «scoperta» della Ustvol'skaja e all'inarrestabile ascesa del suo successo internazionale. Galina Ustvol'skaja muore nell'amata San Pietroburgo (città che ha lasciato rarissimamente) intorno alle 13 del 22 dicembre 2006.


organizzazione: Conservatorio Statale di Musica "F.A.Bonporti" sezione staccata di Riva del Garda