Gemine Muse 2004

Mostra

In nove Paesi europei 36 musei aprono le porte a 106 giovani artisti.
Una serie di mostre con opere ispirate ai capolavori delle collezioni dei musei.
Un dialogo tra arte contemporanea e arte antica.
Un legame tra le forme espressive degli artisti di generazioni e tempi diversi: dal passato al presente al futuro.
Un progetto che promuove percorsi inediti attraverso la conoscenza del patrimonio culturale europeo.

Giunta alla terza edizione Gemine Muse cambia rimanendo allo stesso tempo se stessa. Resta il concetto di base: il confronto tra le identità del passato e quelle del presente che, in senso più ampio, è ciò da cui nasce ogni civiltà e la sua immaginazione simbolica, l'arte. Il cambiamento sta nel fatto che Gemine Muse esce per la prima volta dai confini nazionali coinvolgendo altre 8 nazioni europee. Ciò fa sì che quest'anno partecipino al progetto 28 città italiane e 8 città straniere con altrettanti musei e 106 artisti coinvolti, dati che danno la dimensione qualitativa e quantitativa dell'intera manifestazione, la quale non poteva che nascere in Italia, ma doveva diventare europea. Non poteva che nascere in Italia perché un'alta percentuale - il 60% secondo i dati dell'UNESCO - del patrimonio storico-artistico mondiale è concentrata in questo Paese-stivale dove, di conseguenza, il confronto tra arte del passato e vita e arte del presente è cosa di tutti i giorni. Questo crea la necessità di affiancare a una forma di esistenza quasi “museale” dell'arte, una attiva e viva che, al di là della catalogazione e conservazione, consenta il suo sviluppo e la sua attualizzazione passata attraverso il lavoro degli artisti di oggi. La manifestazione doveva poi trovare una dimensione europea, perché l'Unione Europea che si va sempre più definendo deve necessariamente avere non solo forme di collaborazione economica ma anche culturale, perché è questo che dà identità in profondità.
Tornando ancora all'idea che sta alla base del progetto in questione, una manifestazione come Gemine Muse e tanti altri progetti simili come ad esempio Arte all'Arte in Toscana, dimostrano non solo la necessità dell'arte di relazionarsi con il passato, ma anche quanto questo confronto sia attivo in Italia. Il rapporto col passato è inevitabile per l'arte, ma lo è ancor di più in questi ultimi due decenni in cui la cultura postmoderna ha sostenuto tale necessità, dopo la rottura prodotta dalla modernità e dalle avanguardie, anche se sotto sotto pure queste flirtavano a modo loro con la storia e la memoria. Naturalmente Gemine Muse non ascolta la storia per ripiegarsi su di essa, ma per aprire oggi un confronto verso il domani, un domani che non ha in partenza visioni collettive, ma che si fa relazione personale tra sé e la storia, tra sé e l'arte, che vuol dire tra sé e il mondo.

Gemine Muse 2004 a Trento è organizzata dalla Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento che ha scelto come sede espositiva Palazzo delle Albere sede di Trento del Mart, dove sarà esposta V6, l'opera di Matteo Peterlini ispirata alla celebre Venere che scherza con due colombe (Ritratto della ballerina Carlotta Chabert) dipinta da Francesco Hayez nel 1830. Il progetto è a cura dei critici Cristina Natalicchio e Marco Tomasini.


organizzazione: GAI Circuito Giovani Artisti Italiani - CIDAC Associazione Città d'Arte e Cultura