Generazione Scenario
Drodesera > Centrale di Fies 2005
Generazione Scenario
Presentazione dei quattro spettacoli finalisti al Premio Scenario 2005 (e Spettacolo Teatri Soffiati)
Compagnia Teatro Sotterraneo
11/10 in apnea
Creazione collettiva di: Sara Bonaventura, Iacopo Braca, Matteo Ceccarelli, Claudio Cirri, Daniele Villa
In scena: Sara Bonaventura, Iacopo Braca, Matteo Ceccarelli, Claudio Cirri
Elaborazione drammaturgica: Daniele Villa
Musiche originali: Lorenzo Piggici
Sound design: Stefano Simonelli (Kama Studio)
Falegnameria: Gianluca Angelucci, Umberto Bonaventura
Organizzazione: Simone Sensi
Durata 20 minuti
Sotterraneo e superficie. Microsistema privato e macrosistema sociale a confronto. Tre personaggi che svuotano uno spazio e un intruso. Una vicenda reale attraversata da incursioni non reali. Undici/Decimi è anzitutto un lavoro di ricerca teatrale collettiva dove il risultato è un prodotto di sintesi in cui il collettivo artistico opera da riduttore delle complessità. La scenografia riciclata proviene dai cassonetti della città, gli oggetti di scena vengono usati per quel che sono ma anche rifunzionalizzati. Anche per il testo si può parlare di riciclaggio : battute che ritornano, completa interdipendenza fra le diverse parti di parlato, azioni gesti posizioni codificati e riproposti. Niente di quanto si vede è semplice presenza, qualsiasi elemento consuma tutto il suo potenziale prima di essere tralasciato, inscatolato e rimosso dalla scena, dove in ultima battuta non rimarrà che lo spazio vuoto.
Francesca Proia
Qualcosa da sola (Studio)
Assolo danzato
Di e con: Francesca Proia
Collaborazione artistica: Danilo Conti
Durata 20 minuti
Assolo danzato, senza volto, in cui la danza si origina da un rapporto intimo ed esclusivo con le vibrazioni della musica per trautonium del compositore Oskar Sala, musica che comunica un senso di solitudine, di inabitato, come può comunicarlo un corpo assorto in meditazione, che si riesce a percepire come oggetto.
La danza si genera e si accosta allo yoga nella volontà di concentrazione su determinati punti del corpo, nel desiderio di diffondere nello spazio il silenzio perfetto interno al corpo. Il corpo è profondamente legato allo spazio: entrambi condividono il fatto di non essere altro che qualcosa in rovina, di inabitato. Il vuoto è la condizione essenziale, e da questo vuoto si formano e si seccano delle figure, che sono come involucri, come pietre, e rappresentano laspetto più visionario e colorato dello yoga in quanto viaggio immobile.
Gaetano Colella e Gianfranco Berardi
Il deficiente
Di: Gaetano Colella e Gianfranco Berardi
Con: Gaetano Coltella, Gianfranco Berardi, Angela Iurilli e Pietro Minniti
Disegno luci: Loredana Oddone
Attrezzeria: Piero Luccarelli, Aldo Colella
Durata 20 minuti
Deficiente è colui che ha un deficit, ovvero un limite, una mancanza. Partendo da questo la nostra indagine estende il concetto di deficienza non solo al limite psichico o fisico, ma a quello sentimentale, spirituale e morale. La storia è ambientata in una casa dove vivono tre fratelli in condizioni precarie. Nessuno dei ragazzi possiede un lavoro stabile e uno di loro non lavora affatto, poiché é cieco. Questultimo vive una condizione da privilegiato, in cui lordine della casa, lo stile di vita e le abitudini sono a misura delle sue esigenze e gli altri, loro malgrado, si sentono in dovere di adattarsi a questa condizione. Lequilibrio della famiglia entrerà in crisi quando una donna incinta, fidanzata del cieco, andrà a vivere sotto lo stesso tetto. Da questo momento verranno alla luce tutte le dinamiche conflittuali, rivelando gradualmente alla scena come la deficienza sia un elemento di uguaglianza fra gli uomini e quanto smisurata e variegata sia la miseria umana.
Associazione Culturale Taverna Est (Napoli)
In collaborazione con Centro Sociale Damm
Omare
Di: Sara Sole Notarbartolo
Con: Glen Çaçi, Giovanni Prisco, Ilaria Migliaccio, Claudio Topo Javier Valensuela Benegas, Giulio Barbato.
Disegno luci: Paco Summonte
Regia: Sara Sole Notarbartolo
Durata 20 minuti
In un luogo di confine cinque immigrati clandestini si sono aggregati in comunità: Samir, argentino, Viciè, napoletano, Tadzio, albanese, Simò, veneto ed Elena, sordomuta dall'incerta nazionalità. Il loro obiettivo è quello di raggiungere il mare, la libertà. Ma qualcosa è accaduto in questa piccola comunità che, oltre alle continue persecuzioni estene (richieste di documenti e permessi di soggiorno) comincia ad incrinarsi, lentamente, dallinetrno. OMare è la storia di una piccola rivoluzione possibile. Testimonia la realtà di minime zone di resistenza in cui le cose che accadono - sublimi o terribili - vengono celebrate e non consumate. I personaggi di OMare per restare nascosti fanno spettacoli, suonano, si mostrano al pubblico. Stanno camminando da molti anni senza motivo, solo perché nessuna terra è la loro terra, perché non hanno il permesso di soggiorno e quindi l'unica cosa possibile è quella di andare, di continuo, verso il mare, qualsiasi cosa nasconda.
Teatri Soffiati (Trento)
Far veleno
Ricaricare-carica (Studio)
Interpreti: Klaus Saccardo, Alessio Kogoj, Claudio Quinzani, Soledad Rivas
Testi: Klaus Saccardo, Alessio Kogoj, Claudio Quinzani
Drammaturgia e regia: Alessio Kogoj
Organizzazione: Claudio Quinzani
Durata 20 minuti
perché la vita è incontrarsi e illuminare il buio
perché la vita è incontrarsi, magari sotto il sole
dove si incontrano donne sulle biciclette
con il vento contro che scopre le orecchie
perché la vita è lottare per certe carezze
perché la vita è morire per certe cose non dette
ed è là dove contano gli imbarazzi e le timidezze.
(L. Carboni)
Far veleno a piccole gocce, come un antidoto, un siero. Un veleno per gli occhi che non anestetizza: lucida.
Questa è la storia di un incontro definitivo. Protagonisti:Uomo Ricarica, Nostalgia, Niente e Separazione (due uomini imbastiti).
LUomo Ricarica ha sempre avuto un piano.
Lo ha sempre covato il suo piano. Ed ora è venuto il momento di realizzarlo.
Tutto comincia dalla fine
organizzazione: Il Gaviale - P.A.T. Assessorato alla Cultura - Regione Autonoma Trentino Alto Adige - Comuni di Dro e Arco - APT del Garda Trentino - Cassa Rurale di Arco Garda Trentino