Genti di Dio
Con questa mostra Monika Bulaj cerca le frontiere interne, immateriali, delle fedi. Compie un viaggio parallelo, esplora i territori franchi di coabitazione tra monoteismi. Mondi in bilico fra cristanesimo, islam e ebraismo, cattolicesimo e ortodossia. Per gli stereotipi che rompe, questo viaggio nel sacro di Monika Bulaj è forse la cosa più dissacrante che ci sia. Ci mostra musulmani che festeggiano il sabat, ebrei che leggono il Corano, musulmane che segnano la croce sul pane prima di metterlo in forno e quelle che pregano la Madonna, cristiani che pregano gli alberi e la luna e sgozzano le capre nei templi, feste della fertilità cui accorrono islamici e cristiani, sciiti che festeggiano con i sunniti l'apertura delle moschee. Non sono solo le periferie dEuropa. Sono anche le periferie delle fedi. Periferie speciali, dove i monoteismi oggi in conflitto generano - a sorpresa - terreni di coabitazione. Ed è un mistero che proprio questi territori, devastati da tanti massacri e deportazioni, siano riusciti a generare una capacità di incontro che altrove il mondo sta perdendo. Fedi passionali, che i chierici dellIslam, del Cristianesimo o dellEbraismo bollano spesso come superstizione. Fedi popolari, radicate al territorio, allanima delle acque, dei boschi, alla tomba di un profeta o di un santo. Ma capaci, anche, di travolgere le frontiere implacabili delle confessioni. Una risorsa formidabile, miracolosa e spesso ignorata.
Il viaggio per immagini proposto dalla mostra verrà raccontato per tutta la durata dellevento sul sito internet Trento Blog, attraverso interviste e impressioni in presa diretta, con la possibilità per i lettori di partecipare e interagire direttamente con i propri commenti.
Chi è
Monika Bulaj, polacca, fotografa, antropologa e scrittrice vive a Bergamo. Pubblica reportage, abbinando in modo tutto suo immagine e racconto. Sul giornale di Ryszard Kapuscinski, la Gazeta Wyborcza, sui settimanali a colori del Corriere della Sera e di Repubblica, sull'Internazionale. Ha pubblicato "Libya Felix", Bruno Mondadori 2003, Gerusalemme perduta con Paolo Rumiz, Frassinelli, 2005
Hanno scritto di lei
«Se avete il sospetto che la fede non stia nelle piazze strapiene o nel marmo delle cattedrali, ma nelle periferie, nei villaggi ai confini dell'impero, allora guardate il lavoro di Monika Bulaj sui microcosmi perduti dell'Est»
La Repubblica, Roma
«Le sue foto hanno l'odore della terra umida, dell'incenso, trasmettono la luminescenza dei ceri, riflettono la chiarezza del cielo pannonico. E oggi Monika Bulaj è riconosciuta nell'universo della foto artistica»
Le Soir, Bruxelles
«Questa antropologa curiosa, colta e appassionata, viaggia dal Marocco all'Iran su linee di frontiera che non troverete sulle carte, tra ciò che conosciamo e il mondo che rimane nascosto nel cono d'ombra della storia»
L'Eco di Bergamo
«Attraversa le frontiere d'Europa per catturare le immagini di una fede bollata come «popolare, folcloristica, esaltata». Un mondo di minoranze che il Muro ci ha impedito di conoscere per lunghi anni e ora rischia di sparire»
Il Riformista, Milano
«Il suo lavoro è un'occasione straordinaria di capire che non siamo solo europei, ma che ci sono minoranze culturali e religiose che il Muro tra Est e Ovest ci ha impedito per anni di conoscere»
Liberazione, Roma
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Nota sull'autrice
Monika Bulaj nata a Varsavia nel 1966, fotografa e scrittrice, pubblica reportage sui confini estremi delle fedi; srive le sceneggiature per i documentari, in cui per il film "Romani Rat" 2002 di M. Orlandi, sullolocausto dei Rom, realizzato con il contributo di Shoah Visual History Foundation. Ha tre figli. Collabora a: D - La Repubblica, Io Donna Corriere della Sera, National Geographic, East, Courrier International, Gazeta Wyborcza, Internazionale, GEO. Ha pubblicato i libri: "Libya felix", Bruno Mondadori; "Donne, storie... ", Alinari; "Gerusalemme perduta" con Paolo Rumiz, Frassinelli, Figli di Noe, Frassinelli 2006.
Regista, fotografa e scennegiatrice del film documentario Figli di Noè (produttore: Lab80 FILM).
Ha presentato varie mostre fotografiche individuali in Italia e Europa.
Genti di Dio, è il suo progetto più grande, è stato realizzato dal 1985 fino allanno 2005.
In preparazione:
- libro e mostre Aure sullestasi in 3 monoteismi, 2006
- libro, film documentario e mostra sulla spiritualità ebraica dei confini, 2006-2007.
Informazioni sul progetto
La mostra «Genti di Dio» è stata presentata a:
- Istituto Polacco Roma, ottobre 2002
- Teatro Miela, Trieste, gennaio 2003
- Istituto Polacco, Budapest ottobre 2003
- Istituto Polacco, Sofia, gennaio 2004
- Europe and the Balkans International Network University of Bologna, sede di Forlì, marzo 2004
- Bolzano, Fondazione Langer, Luglio 2004
- Bergamo, Teatro Sociale, settembre 2004
- Galleria Nazionale dell'Umbria, Palazzo dei Priori, novembre-gennaio 2005
- Cornaredo, gennaio 2005
- Pordenone, febbraio 2005
- Reggio Emilia, marzo 2005
- Asti, giugno 2005
- Colonia, Istituto Italiano di Cultura, agosto 2004
- Villa Manin, ottobre - novembre 2005
Per questo progetto Monika Bulaj ha ricevuto nel 2005 il Grant in Visual Arts da parte di European Association for Jewish Culture.
organizzazione: Comune di Trento Assessorato al Turismo, Cultura, Biblioteche e Solidarietà Internazionale - Tavolo Locale delle Appartenzenze Religiose - Centro Diocesano per il Dialogo Interreligioso