George Dandin o il marito confuso

Teatro

Stagione di Prosa di Bolzano 2005/2006
La Grande Prosa

Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni / Teatro Stabile di Catania
George Dandin o il marito confuso
Travolgente storia di corna vere o presunte
di Molière
traduzione Enrico Groppali
regia Luca De Fusco
scene Antonio Fiorentino
costumi Giuseppe Crisolini Malatesta
musiche Antonio Di Pofi
con Lello Arena, Gaia Aprea

Lo Stabile del Veneto e quello di Catania tornano a Bolzano con uno spettacolo di Molière, George Dandin. Protagonisti della pièce Lello Arena e Gaia Aprea, diretti da Luca De Fusco.
Si tratta di una commedia divertente e crudele allo stesso tempo in cui le disavventure di un ricco contadino, tormentato dall’ossessione del tradimento coniugale sono raccontate, solo apparentemente, in un meccanismo di farsa. In realtà il povero Dandin risulterà vittima, non solo della moglie ma anche di un intero sistema istituzionale e di convenzioni sociali.

Dal testo emerge una vera e propia ossessione delle corna, argomento che è alla base di buona parte del teatro di Molière e che giustifica il sottotitolo del lavoro, ed intriga coloro che lo mettono in scena dato che il grande scrittore francese ha la genialità di indagare su questa ossessione prendendo in giro se stesso attraverso i suoi debolissimi e innamorati protagonisti.
Il regista De Fusco e l’interprete Arena, hanno disegnato un Dandin anche innamorato oltre che perennemente furioso, come la tradizione richiede, una sorta di bambino non cresciuto che vorrebbe vedere in Angelica ciò che il suo nome promette ma non mantiene, lei infatti è una fanciulla tanto titolata quanto libertina. Il sogno del protagonista ha quindi l’andamento di una storia infantile, quasi di una favola, dominata visivamente da un’altra ossessione, quella del colore blu, lo stesso del sangue della sua amatissima moglie, croce e delizia della sua vita.

A Dandin capiterà di tutto: divenire confidente di coloro che cospirano contro di lui, osservare la fedifraga negare la palese evidenza e addirittura assistere impotente alla propria cornificazione. Ma i meccanismi spietati del testo somigliano in fondo a quelli dell’incubo.
Lo spettacolo è stato immaginato come un terribile sogno del protagonista, il quale vede il proprio letto trasformarsi in una scomoda scala-scatola magica da cui escono tutti i personaggi che gli si contrappongono.
Lello Arena, che si era già confrontato con Molière nell’interpretazione del ruolo di Orgone nel “Tartufo”, qui è un Dandin innamorato e perennemente furioso, è l’alter ego del grande drammaturgo transalpino anch’egli tormentato dalle continue infedeltà della giovane moglie

Informazioni sulla prevendita

* ridotto over 60
** ridotto under 26
*** ridotto under 20

Nuovo Teatro Comunale di Bolzano
da martedì a venerdì ore 10.00-13.00 e 15.00-19.00, sabato 10.00-13.00