Germano Sartelli. Nature

Mostra

Ritorna ad essere protagonista la scultura al Museo di Riva del Garda con le inaugurazioni di sabato 19 Aprile alle ore 11.00 delle mostre Germano Sartelli. Nature e ‘Figure a rilievo, e così al vivo’: sculture di Maffeo e Andrea Olivieri.
L’allestimento delle mostre, previsto nelle sale al piano terra della Rocca, vede affacciarsi storico e contemporaneo in due percorsi che rivelano volti distinti dell’arte scultorea.

L’allestimento di ‘Germano Sartelli. Nature’, a cura di Claudio Cerritelli, proseguirà il progetto ‘Sculture per la città’, che ha visto negli anni passati artisti, quali Minoli, Munari, Bonoli e Festa, intrecciarsi in un percorso che dalla Rocca conduce ai giardini di Punta Lido.
Nell’ambito di tale iniziativa sono previste installazioni permanenti e mostre temporanee che periodicamente riattivano l’attenzione sulla ricerca plastica contemporanea; la mostra di Germano Sartelli, protagonista della ricerca artistica italiana negli anni Sessanta, si inserisce in questo progetto proponendo nel suo incessante ‘dialogo’ con la natura una nuova prospettiva sul territorio.
Nato a Imola nel 1925, Germano Sartelli si è formato come intagliatore e nel primo dopoguerra è entrato in contatto con l'ambiente artistico e culturale di Bologna, dove nel 1958 ha esposto per la prima volta al Circolo di Cultura presentato da Maurizio Calvesi che, insieme ad Andrea Emiliani, è rimasto uno dei suoi più fedeli esegeti.
La sua originale sperimentazione dei materiali in funzione pittorica e scultorea lo ha portato a partecipare nel 1964 alla Biennale di Venezia e ha visto nei decenni successivi la sua arte svilupparsi su questa duplice soglia, rivelando uno stile sottile e intrigante, capace di suggerire un continuo dialogo con la natura attraverso un linguaggio sintetico e allusivo, in grado di trasformare ogni materia (ferro, legno, vimini, paglie e qualunque altro elemento) in un linguaggio poetico carico di risonanze e di profondi respiri lirici.
La natura, infatti, si presenta nell’opera di Sartelli come forza capace di plasmare gli elementi, nei processi degenerativi legati al trascorrere del tempo e nelle trasformazioni prodotte dall’incedere degli agenti naturali, e come oggetto di lavoro dell’uomo, portatore dei segni che l’azione umana ha impresso su di essa.
Il lavoro di Sartelli rileva proprio questo relazionarsi alla natura, in cui l’Autore non è mai un soggetto esterno, ma si posiziona all’interno del mondo naturale, come un ‘etnografo -spiega Emiliani - che lavora dal di dentro’ e ‘non si mette mai seduto sullo spettacolo della natura’.
L’allestimento a Riva del Garda prevede la presenza di 13 sculture in ferro e legno che, con le loro figure filiformi, interrogano lo spazio vuoto che le circonda intrecciandosi con esso, manifestando ciò che Cerritelli ha definito il ‘carattere esistenziale’ della scultura di Sartelli, il senso di precarietà che la abita e la porta a essere prima di tutto ‘l’esperimento della materia come stato d’animo’.
Accompagna la mostra un catalogo, a cura di Claudio Cerritelli, che prevede - tra i testi - una conversazione del curatore con Andrea Emiliani, una ricca antologia critica con interventi di M. Calvesi, P.G. Castagnoli, R. Pajano, C. Spadoni, M. Vescovo, accanto a una significativa documentazione fotografica delle modalità di lavoro di Sartelli e del dialogo intessuto dalle sculture scelte per l’allestimento a Riva del Garda con il parco della Rocca.

Immagini:
Sculture, Germano Sartelli - 1994


organizzazione: Comune di Riva del Garda Museo Civico