Giancarlo Vigorelli - Imbarcadero

Incontri e convegni

L’infanzia di un romanzo (incompiuto)
“In viaggio verso Parigi, 9 nov. 95, d’improvviso mi tenta l’idea di cambiare titolo al mio (strascinato, rimandato – ora basta –) libro. Non più: Un giro in battello, ma in ogni senso più giusto, più aperto, IMBARCADERO. Forse al finire di ogni capitolo, potrei fare seguire, in corsivo, corpo minore, come un quadernetto documentario, un diario a frammenti (anche a citazioni), da intitolare accordatamente Debarcadero. Il capitolo finale, dovrà intitolarsi, appunto, conclusivamente, Un giro in battello, quale è stata, a pensarci bene (cioè a non pensarci
troppo) la mia vita, indecifrata a me stesso, come, tuttavia, è e rimane”.
Da quest’unico appunto, riemerso fra le tante carte lasciate da Giancarlo Vigorelli (1913-2005), si
intuisce una splendida ossessione: quella di scrivere un “libro”, forse un romanzo, forse un contenitore di memorie, ma forse, più congegnale al suo carattere di attento e critico osservatore, una sequenza di “testimonianze” attraverso le quali leggere e decodificare la propria esistenza interconnessa con la grande storia della letteratura europea otto-novecentesca, linfa del suo essere.

Edizione d’arte con una acquaforte originale di Carla Tolomeo DiSegnoGrave edizione, 2018, Rovereto

a cura di Danilo Curti e Rodolfo Taiani

Intervengono:
Matteo Collura (scrittore e giornalista)
Gianni Giovannelli (avvocato, scrittore)
Pasquale Guadagnolo, Carla Tolomeo