Giandomenico Tiepolo. La piccola via Crucis

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La diffusione della Via Crucis risale ai secoli XII-XIV, soprattutto ad opera dei francescani che avevano la custodia dei Luoghi Santi della Palestina. L'itinerario seguito dai pellegrini di Gerusalemme va dal luogo del pretorio di Pilato alla basilica del Santo Sepolcro, in quattordici stazioni raffiguranti momenti della Passione di Cristo.
Dipinti e sculture sui muri delle chiese, cappelle e tante croci erette lungo le vie dei pellegrinaggi, capitelli nei sentieri di montagna o nelle campagne, in Europa occidentale ed oramai nel mondo intero, le rappresentazioni di queste scene della Via Crucis sono diventate familiari a tutti. Molti sono stati i grandi artisti che attraverso la pittura e l'incisione, hanno poi raccontato la storia di questo uomo coperto di sangue e di sputi che barcolla e cade sotto il peso della croce, hanno dipinto o scolpito la sofferenza del corpo, la derisione sociale, la disperazione dell'anima abbandonata "Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?" il pianto della madre, il sangue che sgorga dal suo costato più volte trafitto.
La Via Crucis esposta nella Sala Segantini presso la sede dell'Associazione Vita Serena fu disegnata da Giandomenico Tiepolo (Venezia 1727-1804) e risale con molta probabilità agli inizi della collaborazione con Jacopo Leonardis (Palmanova 1723 - Venezia 1794) che si formò nella bottega di Giambattista Tiepolo e dovette buona parte della sua fama all'intensa attività di illustratore di libri, alcuni dei quali sono da annoverare tra i capolavori dei figuranti veneti del Settecento. Fu stampata in Venezia verso la metà del Settecento presso la bottega di Joseph Wagner (Thalendorf 1706 - Venezia 1786)


organizzazione: Fondazione Giacomo Vittone - collaborazione di Comune di Arco Assessorato alla Cultura, Associazione Lega Vita Serena