Gina Pane
Il Mart presenta la prima mostra antologica dedicata a Gina Pane (1939-1990), una delle figure più importanti e significative della Body Art internazionale.
Dal 17 marzo all8 luglio 2012, presso gli spazi del museo di Rovereto, si potrà ripercorrere laffascinante vicenda dellartista francese di origine italiana, conosciuta in tutto il mondo per le sue emozionanti perfomance.
Con questa importante retrospettiva, nata da unidea di Gabriella Belli e a cura di Sophie Duplaix con la collaborazione di Anne Marchand (erede dellartista), il Mart intende portare alla luce la coerenza concettuale che ha accompagnato tutte le variazioni formali e i momenti fondanti del percorso di Gina Pane: dai dipinti geometrici e le Structures affirmées, realizzati fino al 1967, alle azioni degli anni Sessanta e Settanta, fino alle Partitions e Icônes compiute dal 1980 al 1989.
Sono oltre 160 le opere in mostra provenienti dai maggiori musei d'arte contemporanea internazionali e da importanti collezioni private tra installazioni, dipinti, disegni, video, fotografie, sculture, oggetti utilizzati nelle sue più note azioni e lunica opera cinematografica mai realizzata dallartista.
Gina Pane ha segnato larte degli anni Settanta con una serie di azioni dalla forte carica simbolica. Le emozioni e le reazioni di rifiuto suscitate dalle ferite che si infliggeva con una lama di rasoio, in cui il corpo era offerto come specchio allo spettatore anestetizzato, e il sangue come dono vitale, hanno contribuito, suo malgrado, a identificare lartista con la sola esperienza di Body Art.
Lesposizione propone, invece, un percorso che svela progressivamente il vocabolario simbolico di Gina Pane, composto nelle varie fasi della sua produzione. Per la prima volta viene tratteggiata la complessa rete di relazioni che uniscono, in un unico approccio concettuale, pratiche spesso lontane sul piano formale.
Il tema del sacro, per esempio, lungi dallappartenere solo allultimo periodo, è una delle questioni portanti della sua opera. Lonnipresenza del motivo della croce, il dono di sé, il corpo sofferente del martirio, formano un insieme di riferimenti e di segni, attraverso un linguaggio preciso costruito nel tempo, le cui tracce si ritrovano in tutto il lavoro dellartista.
Pochi artisti hanno investito con altrettanta forza e con altrettanto rigore la dimensione corporale in tutti i suoi significati: corpo sociale, corpo biologico, corpo cosmico. Che il corpo si esprima come messa in scena o come assenza per essere meglio evocato il linguaggio plastico elaborato da Gina Pane è senza precedenti. La carica emotiva e spirituale che attraversa la sua opera non si limita a essere ricondotta a unepoca o a una corrente, ma in un registro universale che la rende senza tempo. Non sorprende che oggi Gina Pane sia considerata e citata dalle giovani generazioni come un punto di riferimento, affascinante ed esemplare.
Cenni biografici
Nata nel 1939 a Biarritz da madre austriaca e padre italiano, nel 1961 Gina Pane lascia lItalia, dove ha trascorso linfanzia e ladolescenza, per studiare allEcole des Beaux-Arts di Parigi. Nella capitale francese partecipa ai lavori dellAtelier dArt Sacré fondato da Maurice Denis.
Dal 1965 realizza sculture e installazioni che invitano il visitatore a riflettere sul corpo, tema centrale delle sue creazioni fin da questa prima fase.
Nel 1968 lartista si isola entrando in relazione con la natura e realizza delle azioni in situ, mettendo il suo corpo in dialogo con gli elementi naturali. Le azioni che Gina Pane concepisce dagli inizi degli anni Settanta in studio e poi in pubblico la collocano tra gli esponenti di punta della corrente della Body Art in Francia. Il corpo, di cui lartista rivela ed esplora il linguaggio biologico, psicologico, estetico e sociale è il medium stesso dellopera. Le ferite superficiali che si infligge con una lama di rasoio ne esprimono la fragilità, mentre il sangue manifesta lenergia vitale che il corpo contiene.
Negli anni Ottanta Gina Pane realizza opere chiamate Partitions, un insieme tra installazione e scultura rivolte a evocare il ricordo del corpo e delle azioni precedenti. La questione del sacro che sottende tutta la sua opera si manifesta in modo più esplicito nelle sue ultime ricerche, ispirate ai santi martiri. Dal 1975 al 1990 insegna pittura allEcole des Beaux-Arts di Les Mans. Nel 1978 crea e anima un atelier di performance al Centre Pompidou. In seguito a una lunga malattia, Gina Pane muore a Parigi nel 1990.
organizzazione: Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto