Gino Bartali - eroe silenzioso
Spettacolo tratto dal libro “La corsa giusta” di Antonio Ferrara
Compagnia Luna e Gnac
tratto dal libro “La corsa giusta” di Antonio Ferrara
con Federica Molteni
regia Carmen Pellegrinelli
scenografia Michele Eynard - foto di scena Andrea Crupi - Spazio CAM
realizzato con il sostegno di Edizioni Coccole Books
Gino Bartali a soli ventiquattro anni incarna il ciclismo eroico degli anni Trenta. Protagonista assoluto, ha un grande sogno: vincere Giro d’Italia e Tour de France nello stesso anno. Ma la storia, incarnata nel fascismo, entra prepotentemente a cambiare per sempre la sua carriera: la sua vita sportiva viene piegata ai voleri e alle mire del Duce, che vede in Gino Bartali l’ambasciatore azzurro del fascismo nel mondo… Però Bartali non ci sta, ed è qui che inizia la pagina meno nota della vita di Ginettaccio, che aderisce come staffetta alla rete clandestina organizzata dall’arcivescovo di Firenze Elia Dalla Costa. Una «corsa giusta», nella speranza che il mondo cambi e ritrovi il suo senso.
Lo spettacolo, tratto dal libro «La corsa giusta» di Antonio Ferrara (Coccole Books, 2014), parla dell’Italia e degli italiani al tempo del fascismo, della fatica dello sport e del silenzio delle azioni più coraggiose, e racconta la vita di un campione sportivo, ma soprattutto di un uomo che ha scelto da che parte stare. Lo spettacolo racconta in maniera appassionante e approfondita una storia che Gino Bartali ha sempre tenuto nascosta, perché «il bene lo si deve fare ma non lo si deve dire, che se lo dici si sciupa».
«Le medaglie sportive te le attaccano sulle maglie e poi splenderanno in qualche museo. Quelle guadagnate nel fare il bene si attaccano sull’anima e splenderanno altrove».
(Gino Bartali)