Gino Severini 1883-1966
A cura di: Gabriella Belli e Marie-Paul Vial da un progetto di Gabriella Belli e Daniela Fonti. La mostra è una coproduzione del Mart e dei Musées dOrsay e dellOrangerie, Parigi
Il Mart presenta una grande esposizione dedicata a Gino Severini, organizzata in collaborazione con il Musée de lOrangerie di Parigi. A oltre ventanni dallultima rassegna monografica dedicata allartista, la mostra intende riportarne la figura al centro del dibattito artistico presentando per la prima volta a un pubblico internazionale la sua opera completa.
La mostra ricostruisce litinerario artistico di Severini attraverso una selezione di circa ottanta opere, provenienti dalle più importanti collezioni pubbliche e private italiane e internazionali.
Protagonista del movimento futurista, Gino Severini svolse un ruolo fondamentale come punto di contatto tra larte italiana e francese nel periodo delle avanguardie e, successivamente, del ritorno al classico.
Nato a Cortona nel 1883, dopo gli anni trascorsi presso lo studio di Giacomo Balla a Roma, Severini compie la sua formazione tra lItalia e la Francia, dove si trasferisce nel 1906. La ricerca divisionista, che si fonde con linfluenza del pointillisme, è alla base della sua originale interpretazione del futurismo. Il linguaggio dellavanguardia italiana si incrocia a sua volta in maniera determinante con le suggestioni del cubismo e dellorfismo.
A partire dalla metà degli anni Dieci, Severini è tra i protagonisti della stagione del ritorno allordine, di cui pone le basi con la straordinaria Maternità del 1916, cronologicamente vicina alle opere di Picasso nellanticipare la tendenza di un nuovo classicismo che toccherà tutta lEuropa.
I legami con la Francia sono presenti costantemente durante tutta la carriera dellartista, a partire dal testo Du Cubisme au classicisme. Estetique du compas et du nombre, pubblicato a Parigi nel 1921, fino alla sua vicinanza, negli anni Trenta, al gruppo Les Italiens de Paris.
organizzazione: Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto