Giocarsi la vita. Storie di detenzione in Cina
di Niu Guozheng
interviene Monica Demattè
Niu Guozheng è ormai un signore in pensione, nato e vissuto nella regione dello Henan, la più popolosa della Cina, a lungo esclusa dallo sviluppo economico delle città costiere. Spinto da un grande e autentico afflato egualitario e da un profondo senso della giustizia, Niu Guozheng per più di trent’anni ha testimoniato realtà “impresentabili” del suo paese, certo dell’importanza e del valore della memoria. Impiegato nei ranghi della Pubblica Sicurezza a Pingdingshan, il capoluogo di una zona mineraria molto attiva, entra presto in contatto con alcune situazioni che il suo senso della giustizia ritiene ingiustificabili.
Si dedica quindi, con profondo e assai raro senso di responsabilità storica, a registrare con le immagini la vita dei detenuti in alcune case mandamentali, ritenendo che il trattamento loro riservato non faccia onore al suo paese.
La fine della sua testimonianza nelle case mandamentali coincide con la chiusura delle stesse perché le loro condizioni sono state riconosciute ai margini della legalità. La sua attività di poliziotto munito di macchina fotografica, accettato o tollerato dai colleghi e dai detenuti, è durata quasi dieci anni e deriva dalla convinzione che solo la conoscenza dei fatti possa portare alla soluzione dei problemi. Scegliere questa posizione equivale però a rinunciare alla visibilità, in un paese in cui le notizie che non abbiano un lieto fine non vengono rese pubbliche.
La serie sulle case mandamentali a tutt’oggi non è mai stata pubblicata in Cina ed è stata mostrata solo una volta, per breve tempo, all’Accademia di Belle Arti di Beijing (CAFA). Le immagini di Niu Guozheng, crude e sconvolgenti in alcuni casi, teneramente poetiche in altri, denotano un occhio che affianca all’intento documentario una qualità estetica molto accentuata che ci rimanda ai classici della fotografia.
Il suo anacronismo, dovuto all’isolamento della Cina in quegli anni, ci fa meglio capire la realtà di un’epoca appena trascorsa che sembra ormai molto lontana. Questo libro intende colmare una grande lacuna, perché è la prima monografia al mondo in grado di documentare la vita all’interno delle case mandamentali cinesi. Grazie a Niu Guozheng possiamo conoscere alcuni aspetti della società cinese degli ultimi decenni destinati altrimenti a cadere nell’oblio.
Monica Dematté • Vive e lavora fra l’Italia e la Repubblica Popolare Cinese dal 1986, dedicandosi alla scoperta e al sostegno di artisti ancora poco noti, alla scrittura e alla curatela di numerose mostre. Ha lavorato come curatrice presso il Singapore Art Museum e la Shanghai Gallery of Art e ha collaborato con la Biennale di Venezia. Ha ideato per la rivista internazionale di fotografia «Private» tre numeri dedicati alla R.P. Cinese: Carne e Ossa, 1999, Earth, 2005 e True or Real?, 2011. Il suo libro Arte, una ricerca individuale – Percorrendo gli ultimi 20 anni dell’arte cinese (Hebei Arts Publishing House, 2008) è l’unico testo di un esperto straniero pubblicato in lingua cinese su questo soggetto. Dal 2014 è la direttrice artistica del Mo Art Space 칭왕쇌 a Xinmi, Henan .
ingresso libero