Giocattoli, giochi e meraviglie
Nella sala Luigi Heilmann del Museo Ladino, una mostra sui giocattoli tradizionali in legno che, attraverso ogni pezzo esposto, narra la storia locale da una prospettiva unica e originale adatta a grandi e bambini
La mostra presenta oltre 200 pezzi, il cui nucleo più corposo proviene dalla collezione personale di Sara Gori, a cui sono stati affiancati i giocattoli del Museo Ladino di Fassa e quelli raccolti nelle case di collezionisti e appassionati locali che hanno risposto all’appello della Majon di Fascegn.
Partendo dai giocattoli che i fassani scolpivano nel legno di cirmolo durante l’inverno e che poi vendevano ai grossisti gardenesi per integrare il magro bilancio famigliare, l'esposizione ripercorre i particolari rapporti tra le due valli ladine.
Si tratta di piccoli oggetti, a volte solo abbozzati, tra cui cavallini ed altri animali, bamboline, trottole e carrettini, ma anche statuine e altri soggetti ancora, che in ladino fassano vengono comunemente definiti con il nome di "chiena".
Da qui i visitatori si immergeranno nel mondo del giocattolo, scoprendone particolarità e caratteristiche: emerge la grande manualità, la cura e la fantasia che le passate generazioni hanno messo nell’inventare e realizzare oggetti sempre nuovi, come il "Pent de la bolp", ricordato negli scritti di Simon de Giulio, o i giochi a matrioska gardenesi, i cui segreti costruttivi si nascondono nelle vicende della Prima Guerra Mondiale.
Alla fine del percorso è allestito uno spazio dove i bambini (e non solo) possono toccare con mano i giochi tradizionali dando sfogo alla loro creatività. Ad accompagnare la mostra un libro-catalogo, agile e ricco di immagini, realizzato con la collaborazione della scrittrice Bruna Dal Lago Veneri.
Ingresso gratuito