Giovanni Falzone, Simone Zanchini e Ensemble Sonata Islands

Musica jazz

Sonata Islands Festival 09

Giovanni Falzone tromba
Simone Zanchini fisarmonica

Ensemble Sonata Islands
Emilio Galante flauto
Guido Bombardieri clarinetto
Tito Mangialajo Rantzer contrabbasso
Stefano Bertoli batteria

in coproduzione con Festival di Musica Contemporanea di Bolzano

PROGRAMMA
Simone Zanchini
"Ciò" la puntina che mi salta (novità)
Emilio Galante
A love lorn tongue (novità)
Giovanni Falzone
Cromatica altitudine (novità - ispirata alla fotografia di Diego Moratelli)
Hubert Stuppner
High Society
I. Marsch - 2. Blues - 3. Foxtrott (novità)
Giovanni Falzone
Sonata Islands (novità)
Giovanni Falzone
Machine-man

Giovanni Falzone, trombettista e compositore comincia lo studio della tromba, presso la scuola di musica della banda del paese di Aragona (AG), all’età di 17 anni. Si diploma in tromba al Conservatorio di Palermo e in jazz al Conservatorio di Milano. Dal 1996 al 2004 collabora stabilmente con l’Orchestra Sinfonica di Milano ed ha occasione di suonare con direttori e solisti di fama internazionale come: Giuseppe Sinopoli, Claudio Abbado, Carlo Maria Giulini, Riccardo Chailly, Yutaka Sado, Luciano Berio, Vladimir Jurowski, Valere Giergev.
Dal 2004 si dedica definitivamente alla musica jazz e alla composizione.
È risultato vincitore di “DJANGO D’OR 2004” Miglior Nuovo Talento, TOP JAZZ 2004 Musica Jazz Miglior Nuovo Talento
Accademie Du Jazz 2009 (Categoria Musicista Europeo)
Ha pubblicato otto album come compositore, arrangiatore e band-leader, soprattutto per Soul Note, fra i quali “Meeting In Paris” e“R-Evolution Suite”
In qualità di Band-Leader ha suonato in vari Festival Jazz Nazionali ed Internazionali:
Umbria Jazz Winter, “Villette Jazz Festival” di Parigi, Clusone Jazz, AH-UM Jazz Festival, Bergen Natt Jazz, Copenaghen Jazz Festival, Aarhus International Jazz Festival, Sardinia Jazz Festival, Pavia Jazz Festival, Vicenza Jazz Festival, Monticelli Jazz, Molde Jazz Festival, La Palma Jazz, Bolzano Jazz, Teano Jazz, Tortona Jazz Festival, Iseo Jazz Festival, Festival Delle Silene, Edinburgo Jazz Festival, Odessa Jazz Festival (Ucraina) Bordeaux Jazz Festival, ZerozeroJazz, Auditorium Parco della Musica (Roma), Skopje, Villa Celimontana, Grenoble Jazz Festival, Nantes Jazz Festival.
Attualmente è docente di ottoni jazz presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano alternando l’attività solistica a quella compositiva.

Simone Zanchini, diplomato con lode in Fisarmonica classica presso il Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro. Strumentista eclettico, esercita un’intensa attività concertistica con gruppi di svariata estrazione musicale (improvvisazione, musica contemporanea, jazz e classica ).
Fisarmonicista tra i più interessanti e innovativi del panorama internazionale, la sua ricerca si muove tra i confini della musica contemporanea, acustica ed elettronica, la sperimentazione sonora e le contaminazioni extracolte, sfociando in un personalissimo approccio alla materia improvvisata.
Ha suonato in numerosi festival e rassegne in Italia (Clusone Jazz, Ruvo di Puglia, Tivoli Jazz, Berchidda, Sant’Anna Arresi, Barga Jazz, Mara Jazz, Vignola, Ravenna Festival, Rossini Opera Festival, Roccella Jonica, Joung Jazz) e si è esibito nei più importanti festival internazionali (Francia, Austria, Germania, Inghilterra, Olanda, Svezia, Danimarca, Finlandia, Lettonia, Lituania, Slovenia, Croazia, Serbia, Macedonia, Spagna, Russia, Tunisia, Etiopia Libano, India, Giappone). Vanta collaborazioni con molti musicisti di fama internazionale: Thomas Clausen, Gianluigi Trovesi, Javier Girotto, Marco Tamburini, Massimo Manzi, Tamara Obrovac, Krunoslav Levacic, Vasko Atanasovski, Paolo Fresu, Bruno Tommaso, Ettore Fioravanti, Mario Marzi, Stefano De Bonis, Michele Rabbia, Giovanni Maier, Frank Marocco, Andrea Dulbecco, Antonello Salis, Han Bennink, Art Van Damme, Adam Nussbaum, Jasper Soffers.

Collabora stabilmente dal ‘99 con i Solisti dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, con cui compie regolarmente tournée in ogni parte del mondo.
Ha recentemente pubblicato il disco Meglio Solo…!. (Silta records) progetto per fisarmonica classica, midi e laptop e il Quintetto Fuga per Art omaggio ad Art Van Damme e Frank Marocco.

“Le mie composizioni sono concepite secondo una visione di jazz contemporaneo: ossia il desiderio di mescolare stili e generi musicali diversi tra loro. Machine-Man, riarrangiato su misura per questa occasione, è un brano tratto dal mio album Meeting In Paris pubblicato nel 2006 dall’etichetta discografica Soul Note. Le composizioni Sonata Islands e Cromatica Altitudine sono stati composti appositamente per questa occasione. Sonata Islands, è una Ballade dal carattere politonale, dove tutto il quadro sonoro gira attorno a due temi che si sovrappongono sfociando in una improvvisazione tematica, creando così un confine sottilissimo tra scrittura e improvvisazione; Cromatica Altitudine è un brano dove i cambi di sonorità e di colore sono repentini e contrastanti tra loro, proprio come succede in alta quota. Questo brano è stato ispirato da una foto di Moratelli.” (G. F.)

HIGH SOCIETY è un omaggio alla canzone anni Trenta di Louis Armstrong, ma anche in riferimento ai tre brani, MARCIA degli arroganti, BLUES degli intriganti, FOXTROTT degli Yuppies. È quindi un titolo che sottintende una critica sociale, verso una società piena di prepotenti, d'intriganti e di Yuppies. Yuppies sta per Young Urban Professionals, per quella generazione di giovani rampanti e figli della società opulenta (la generazione dopo gli Hippies), che si autorappresentano nell' idolatria del denaro, rispecchiandosi nella lacca delle macchine di lusso, nelle vacanze esotiche, che speculano nelle borse, che si dedica al più sfrenato materialismo. Yuppie sta per egoismo e arroganza, Yuppie è l'estetica del più sfrenato consumismo. (H.S.)

"Ciò" la puntina che mi salta: uno dei miei desideri è sempre stato quello di riuscire a riprodurre il suono di un vecchio vinile con la puntina inceppata.Poi con l'avvento del compact disc il desiderio è diventato feroce.Un Cd inceppato, che salta come una radio impazzita da una stazione all'altra, è una delle espressioni musicali più "moderne" che le mie orecchie, a tutt'oggi, ascoltano.Devo dire che non sono mai riuscito a riprodurlo, ma forse con questo brano mi ci sono un poco avvicinato. (S. Z.)

A Love Lorn Tongue è ispirato alla poesia di Allen Ginsberg A strange new cottage in Berkeley. Tutto il materiale melodico usato viene dalla trasposizione musicale della recitazione dell’autore. Questa la traduzione in italiano:
Un nuovo cottage strano a Berkeley
Tutto il pomeriggio a tagliar more di rovo da una staccionata marrone traballante/sotto un ramo basso con vecchie albicocche marce imputridite sotto le foglie/a riparare l’intricata macchina budellare di un nuovo cesso che gocciola;/trovata una caffettiera buona tra erbacce accanto al portico, rotolato un grosso pneumatico fuori dai cespugli viola, nascosta la mia marjiuana;/annaffiato i fiori, sfiorando l’uno e l’altro con acqua accesa di sole, tornando poi con ultime benedette gocce ai fagiolini e alle margherite;/tre volte ho passeggiato per il prato e sospirato assente;
il mio compenso, quando il giardino mi ha nutrito con le sue prugne cresciute in una specie di alberello nell’angolo,/un angelo premuroso del mio stomaco e della mia lingua secca e deserta di amore. (E.G.)