Girotondo
Ariateatro
Girotondo
di Artur Schnitzler
con Paola Mitri e Christian Renzicchi
regia di Giuseppe Amato
un ringraziamento a Sara Troiani e Matteo Ferrari
Il testo più noto di Arthur Schnitzler è totalmente figlio del suo tempo. Scritto negli ultimissimi anni dell’800, gli anni della nascita della psicanalisi e della ribalta delle pulsioni sessuali, che per Freud sono la base di ogni comportamento, quasi con un’ossessione verso la tematica sessuale. Questa accomuna, con le sue dinamiche di attrazione e disgusto, ogni ceto sociale, ogni età e – aggiunge la nostra messinscena – ogni tempo e luogo, non solo la Vienna dell’epoca. Lo stesso autore definì il suo lavoro irrappresentabile e in effetti venne più volte censurato e addirittura portato in tribunale dalle compagnie che provarono ad allestirlo.
Oggi questo testo, pur non facendo più scandalo, risulta incredibilmente attuale, non tanto per il tema carnale, quanto per le relazioni di profondità e grande realismo che i personaggi intrecciano fra loro. Perché l’amore, oltre a darci dei ruoli stabiliti, disvela inesorabile la parte più autentica dell’essere umano e questo testo ne è la testimonianza gloriosa.
Giuseppe Amato diplomato presso il Teatro Stabile di Genova, si divide tra lavori come attore e come regista. Lavora fra gli altri col Teatro Stabile dell’Abruzzo, col Teatro Elfo Puccini di Milano (che lo porta a vincere nel 2011 il premio UBU come migliore attore under trenta), con lo stesso Teatro Stabile di Genova, e negli ultimi anni stabilmente con la compagnia trentina ariaTeatro.
«Girotondo è un viaggio in dieci storie di ogni tempo e luogo accomunate dalla più grande tematica che lega le relazioni uomo-donna: il sesso. Questo è come una lente della grande lanterna magica che è il teatro per scoprire mondi lontani e fantastici, torbidi e vicinissimi, teneri e un po’ ingenui o spaventosi ma incredibilmente attuali. Ogni storia di passione ha la sua bellezza, e questa risiede nel moto interiore che la violenta energia sessuale produce in chi lo fa e in chi lo guarda. Qualche volta questa energia è l’amore.
Questo girotondo è un gioco. Due attori-personaggi escono da un vecchio libro polveroso per entrare con passo gentile in dieci situazioni diverse, ma chiaramente riconoscibili o almeno familiari, perché ricordano situazioni legate alla storia del cinema. Nessuno sa con esattezza chi siano questi due che di volta in volta allestiscono la scena: ora ci si traveste con parrucche e vecchie camicie, ora si cambia voce, ora si viaggia nel tempo e in luoghi lontanissimi nei pochi istanti di una canzone. In questo girotondo non ci sono limiti all'immaginazione, e il gioco è quello del teatro, quello del "facciamo che tu sei e io sono", il primo gioco dei bambini, ma a volte così serio da istillare il dubbio che ci sia del vero in certa finzione, e del nudo in certi travestimenti. Del resto l'unica regola in questo balletto alternato è il tema da seguire: la passione, la carne o se volete, l’amore. A voi la lente con cui vedere e riconoscere una o tutte le facce di questo umano sentire, a noi l' arte di camuffare e ingannare, o di sedurre, turbare e far sognare chi ci guarda».
Note di regia di Giuseppe Amato
organizzazione: Comune di Mezzano