Giulio Gioia e Alex Castro: pittura e fotografia

Mostra

Giulio Gioia (1945), artista originario di Piacenza ma da lungo tempo residente a Cuba, espone alcune delle sue opere pittoriche (anche se la sua arte tocca anche l'oreficeria e la ceramica). Dopo il diploma all'Accademia delle Belle Arti di Brera vola all'Avana dove, dal 1997, è professore all'Accademia Nacional de Bellas Artes San Alejandro.

Alex Castro Soto Del Valle (figlio del leader maximo Fidel Castro), nasce a Cuba nel 1963. Gli studi lo portano a Mosca, dove si laurea in ingegneria e prende un master in materie scientifiche. Ma già nel 1976 si avvicina alla fotografia e in seguito lavora come cameraman alla tv cubana. Espone in biblioteca alcune delle sue opere fotografiche.

Cosa lega, oltre all'amicizia, i due artisti? La danza, da uno fotografata e dall'altro dipinta

Giulio Gioia.
Quando la linea si trasforma in danza.

La produzione pittorica più recente di Giulio Gioia possiede la ricchezza cromatica di un colore in movimento, ispirata dall'emozione provata di fronte all'atto della danza. Le sue tele di grande dimensione appaiono, di primo acchito, degli splendidi vortici di colore informale steso e animato dalla sicurezza del gesto pittorico. Al variare della luce o in seguito allo spostarsi dello sguardo diventa invece evidente la presenza di una linea vorticosa, fissata con filo di cotone in rilievo sulle tele, che scorre fluida sui colori per delineare la figura. Nel caso dell'ultima produzione, i corpi e i movimenti stilizzati dei ballerini vengono catturati sulla tela in un istante della coreografia: il disegno realistico di Gioia immortala il ritmo della danza e l'energia del suo movimento, che viene poi fatta riesplodere dalla stesura pittorica accesa, che non segue diligentemente le figure ma si irradia cangiante da esse, estendendone il movimento e la carica emotiva.

Giulio Gioia nasce a Piacenza nel 1945, la sua formazione artistica si compie fra il 1972-73 all'Accademia di Brera e alla Scuola Superiore d'Arte nel Museo Artistico Municipale del
Castello Sforzesco a Milano. Numerosissime le sue mostre personali e collettive in Italia dal 1971 in poi.

Il suo percorso artistico presenta una qualità multidisciplinare; oltre alla pittura Gioia sperimenta anche con la scultura d'assemblaggio e monumentale, la ceramica, l'oreficeria. Viaggia lavorando in veri paesi europei ed americani, stabilendosi infine a Cuba. La produzione pittorica spazia dal figurativo degli anni '70/80, ad un figurativo più visionario, a tratti futurista o onirico, fino agli ultimi dipinti dedicati alla danza e alla natura. Dal 1977 Gioia insegna all'accademia Nacional De Bellas Artes Sa Alejandro , all'Havana. A Cuba l'arte di Giulio Gioia è riconosciuta e apprezzata, sue mostre sono state ospitate dai maggiori musei e l'artista è stato protagonista di numerosi servizi speciali e interviste nei canali TV e nelle radio nazionali.
Fra le ultime mostre di successo quella tenutasi in occasione del 90° compleanno di Alicia Alonso, direttrice del Balet Nacional de Cuba, ai suoi spettacoli sono dedicati i dipinti di Gioia. Questi lavori sono stati recentemente in mostra in Italia alla Rocca Sanvitale di Fontanellato (PR) nel 2009 e quest'anno, dal 29 maggio al 15 giugno, all'antico Palazzo della Pretura di Castell'Arquato (PC). In queste occasioni i dipinti di Gioia si sono affiancate le fotografie di Alex Castro Soto Del Valle, che catturano anch'esse le performance del Balet Nacional de Cuba. Questi scatti sono stati i modelli per i dipintidi Gioia, in un percorso comune attorno al tema della danza sviluppato secondo media diversi. Le opere di Giulio Gioia saranno nuovamente in mostra in Italia, dal 27 agosto al 19 settembre, negli spazi espositivi della Biblioteca civica “G. Tartarotti” di Rovereto in occasione del Festival Internazionale della Danza organizzato da Oriente Occidente – Associazione Incontri Internazionali di Rovereto.

CONGIUNZIONE COMPLEMENTARIA
Spiritualità, leggerezza, colorito, dominio della tecnica e qualche altro elemento che non è necessario enumerare in questa già estesa relazione; commuovono e suscitano l'ammirazione in chi ha la possibilità di sfruttare di una rappresentazione di danza, sopratutto quando è una compagnia che, come il “Ballet Nacional de Cuba”, occupa un meritato posto tra le maggiori compagnie di danza.
In questa occasione più in là della emozione davanti a uno spettacolo esaltante, ha motivato e convertito in asse tematico della creazione un pittore e un fotografo.
GIULIO GIOIA (Italia 1945) è il pittore, tutto un consacrato artista di solida formazione, che ha transitato per la ceramica, la scultura, l'oreficeria, il disegno e in tutte è uscito vittorioso nel lasciare la sua impronta creativa di qualità, sempre in una incessante ricerca di nuovi elementi.
Nato a Piacenza e formatosi nelle scuole d'arte di Milano, ha esercitato la docenza nella “Academia Nacional de arte San Alejandro” alla Havana, ha trasportato nella sua pittura bei paesaggi, splendidi ritratti, esprimendo la sua emozione di fronte alla grazia degli aquiloni che fluttuano al ritmo oscillante della brezza vicina alla costa cubana, trasladò il Malecon havanero, emblematica cinta di cinque chilometri di muro di contenimento del mare della capitale cubana, luogo speciale di incontri e scontri; ha preso la grazia gestuale dei ballerini trasportandoli sulle sue tele in maniera originale come un creatore di favole visuali che concentra con un'ammirabile grado di concretezza narrativa, mediante un preciso senso dell'estensione del campo delle immagini e delle metafore che pretende trasmettere allo spettatore.
Nelle opere che integrano la presente collezione, l'artista impiega colori intensi, i fondi sono astratti, densità cromatiche popolate di personaggi dipinti (quasi bordati) in maniera tale che sarà la luce che permetterà di apprezzarli.
La fotografia di ALEX CASTRO SOTO DEL VALLE (Havana 1963) evidenzia un creatore sicuro, attento sensitivo. Il momento preciso, l'illuminazione richiesta, un sesto senso che gli permette di captare il movimento, cogliere uno sguardo, un salto, un gesto e fare arte con questa altra espressione.
Havanero spontaneo e estroverso, ha portato al suo immaginario fotografico fedeli testimoni del suo tempo è raggiunto con successo che le luci e le ombre si coniugano con maestria. Dalle sue foto a una compagnia di danza spagnola e successivamente, alla assunzione di due edizioni consecutive delle foto del catalogo di “Arte e moda” un importante evento cubano, che evidenziò “una intelligente simbiosi con l'opera inspiratrice, nell'includere in alcuni casi come fondo frammenti dell'opera d'arte, ha raggiunto la mostra che una volta in più evidenzia la sua abilità e sensibilità nel captare le immagini (....) si apprezza un costante gioco tra contrasti visuali con un eccellente risultato di manipolazione delle immagini, conoscimento fondamentale nel terminazione dell'espressione artistica” è interessante la congiunzione di complemento tra l'uno e l'altro tipo di immagine, oltre la naturalezza intrinseca di entrambe le espressioni dell'arte visiva. Mentre Alex cerca di fissare il rilievo delle figure in movimento, trattenendole nel tempo con risalto scultorio, Gioia traduce in movimento in astrazione, e volge la sua immagine verso la possibilità di afferrare l'impronta sensoriale delle fasi coreografiche. Nell'uno e nell'altro senso pittura e fotografia reinterpretano il gesto, la lente capta ciò che sfugge alle pupille, la spatola cromatica pulsa ciò che colpisce la retina.
In tutti i casi si tratta di artisti che confrontano la loro personale concezione dell'arte davanti alla provocazione della danza. Gioia e Alex sciolgono la loro passione e affinità verso una zona dove l'esplosione della bellezza è una forma permanente di piacere anteriore.
Virginia Alberdi Benitez
Critica d'arte