Giuseppe Balata (Tiarno di Sopra, 1879 - Rovereto, 1965)
Arco, Palazzo dei Panni, 9 giugno - 29 luglio 2007
Nago, Forte Alto, 4 agosto - 9 settembre 2007
Dopo essere stata ospitata nelle sale del seicentesco Palazzo dei Panni di Arco, la mostra dedicata all'artista ledrense Giuseppe Balata viene riallestita nel suggestivo spazio del Forte Superiore di Nago.
L'evento rientra in un percorso di rete tra le risorse culturali locali che i Comuni di Arco e di Nago-Torbole stanno portando avanti da alcuni anni: è di poche settimane fa la convenzione, di durata triennale, firmata tra i due centri alto-gardesani. Inoltre, il progetto scientifico, curato dalla dottoressa Giovanna Nicoletti direttore artistico della Galleria Civica, vede coinvolti le maggiori istituzioni museali trentine dal Mart al Museo Civico di Rovereto al Museo della Guerra di Rovereto.
Giuseppe Balata nasce nel 1879 a Tiarno di Sopra in Val di Ledro. Compiuta la sua prima formazione a Rovereto, negli anni Novanta frequenta la scuola di nudo a Monaco di Baviera e lAccademia di Belle Arti di Brera, sviluppando immediatamente una notevole abilità nel restauro. Suo maestro è il pittore Antonio Mayer.
Assunto dalla Sovrintendenza alle Belle Arti di Trento restaura le opere di Gaspare Antonio Baroni di Cavalcabò a Rovereto nella chiesa di S. Marco e S. Maria; successivamente riporta al vecchio splendore affreschi seicenteschi a Novacella nella chiesa abbaziale della Madonna e opera alla conservazione degli affreschi in Castel Tirolo e nei Castelli Bragher e Valer in Val di Non. Partecipa dal 1920 alle esposizioni regionali fino al 1959. Nel 1965 muore nella sua casa di via Santa Maria a Rovereto.
La mostra, inserita nel percorso di ricerca e di analisi sulle personalità artistiche che hanno operato sul territorio intrapreso dalla Galleria Civica di Arco, offre una ricostruzione della ricerca artistica di un artista poco noto ma capace di interpretare il sentimento del Novecento sia nelle sue prime opere che sperimentano il linguaggio delle avanguardie, sia successivamente, quando Balata si misura con il vero come rappresentazione quasi fotografica della realtà.
Sono esposte una quarantina di opere pittoriche, grazie alla collaborazione del Museo Civico di Rovereto, che documentano la tecnica e lanalisi illustrativa di un territorio soggetto di concreto cambiamento negli anni Trenta e Quaranta. Accanto alle opere di Balata, al fine di stabilire un confronto tematico e cronologico con alcuni degli artisti roveretani che hanno condiviso la ricerca artistica del maestro, vi sono una decina di dipinti figurativi di Fortunato Depero, Gino Pancheri, Diego Costa, Attilio Lasta, Elio Martinelli, Guido Casalini, Iras Baldessari.
organizzazione: Comune di Arco Assessorato alla Cultura - Comune di Nago - Torbole