Giuseppe Uncini. Scultore 1929-2008

Mostra

La mostra "Giuseppe Uncini. Scultore (1929 - 2008)" ripercorre l'intera vicenda artistica di uno dei più originali interpreti della scultura internazionale contemporanea.
L'esposizione è prodotta dal Mart, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, in collaborazione con lo ZKM di Karlsruhe e la Neuen Galerie am Landesmuseum Joanneum di Graz.

Giuseppe Uncini è scomparso poco prima dell'apertura della mostra nella sede di Karlsruhe (21 giugno - 24 agosto 2008).
Ne è seguita una riflessione approfondita tra i musei, i collezionisti e la famiglia dello scultore, che si sono fatti carico di realizzare un'antologica sul percorso artistico di Giuseppe Uncini, da Primo Cementarmato del 1958-1959 fino alle opere monumentali più recenti come Artificio n.1 del 2007
La mostra si è quindi sviluppata considerevolmente, grazie anche alla collaborazione con la Fondazione VAF, nella cui collezione, depositata al Mart, si trovano importanti opere dell'artista. La documentazione del percorso dell'artista è stata resa possibile dal supporto attivo di prestatori pubblici e privati; infine, la collaborazione con l'Archivio Uncini e con Mariolina Uncini, vedova dell'artista, si è rivelata essenziale per costruire un evento davvero di incomparabile valore storico-artistico.
La mostra al Mart, dal 13 dicembre all'8 marzo 2009, permette di ammirare un virtuoso dell'anticipazione, che negli anni Cinquanta del secolo scorso è riuscito a costruire uno stile fortemente personale, in modo del tutto indipendente dalle influenze internazionali.
Nato a Fabriano nel 1929, Uncini arriva alla scultura dopo una breve stagione nell' arte Informale, utilizzando nelle sue prime opere innesti di terre, sabbie, cemento e cenere. Nel 1961 l'artista fonda il Gruppo Uno, insieme a Biggi, Carrino, Santoro e Frascà. Nello stesso periodo crea la serie dei suoi cementi armati, che sintetizzano in forme di grande forza tettonica, il processo creativo e la materia insieme.
Uncini ha adoperato materiali, come il cemento e i tondini di ferro, a quel tempo impiegati unicamente nell'edilizia, e visti come improbabili nell'ambito artistico.
Un pioniere, quindi, che ha aperto la via all'uso di nuovi materiali nella pratica scultorea. Questa innovazione ebbe un'influenza diretta sul movimento americano della Minimal Art e sull'italiana Arte Povera. L'estetica del cemento e del ferro divenne il marchio distintivo del suo lavoro. Attraverso l'uso di questi materiali, Uncini ha anche rivoluzionato molti aspetti tecnici della scultura, assorbendo complesse procedure ingegneristiche, visibili nelle superfici non trattate delle sue opere, che portano i segni delle produzioni industriali.
Con le sue opere, Giuseppe Uncini ha saputo trasformare un materiale grezzo e piatto in scultore dalle grandi capacità espressive, ancora in linea con la grande tradizione plastica italiana: "Chi fa arte deve riflettere a fondo sui materiali che usa, per poter esprimere un significato reale. Ora, alla mia età, ogni giorno di più mi considero inserito nella tradizione spirituale di Giotto"

Direzione scientifica: Gabriella Belli, Christa Steinle, Peter Weibel
Mostra coprodotta dal Mart, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, in collaborazione con lo ZKM di Karlsruhe e la Neue Galerie am Landesmuseum Joanneum di Graz.


organizzazione: Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto