Gli archetipi femminili

Convegno

Insieme per l'8 marzo
Dedicato alla donna. Gli archetipi femminili

Com’è ormai tradizione l’Assessorato alla Cultura del Comune di Arco dedica il mese di marzo alle donne con una serie di iniziative che spaziano tra conferenze, laboratori esperenziali, rappresentazioni teatrali, mostre… Il tema di quest’anno riguarda “Gli archetipi femminili: le dee dentro la donna”.

Conferenza a cura dell’antropologa Michela Zucca

Primo appuntamento della rassegna che il Comune di Arco - assessorato alla cultura e biblioteca civica Bruno Emmert - ha organizzato nel mese di marzo per la donna. Protagonista l'antropologa Michela Zucca che il 3 marzo, alle ore 20.30 ad Arco presso Palazzo dei Panni, ingresso libero, terrà una conferenza sugli archetipi femminili.

Agli “archetipi femminili” è dedicata tutta la rassegna del mese di marzo: accanto alla tavola rotonda sul tema “donne e lavoro”, i numerosi appuntamenti di marzo approfondiranno, infatti, quegli elementi costitutivi dell’inconscio collettivo che, nei secoli, hanno influenzato il modo di agire delle donne, da quella che Jung definiva la Grande Madre, fino alla mitologia greca e poi romana.
Michela Zucca ha svolto il suo lavoro di campo in Sud America, fra gli sciamani amazzonici, in Perù e Colombia. È specializzata in cultura popolare e storia delle donne, e da oltre dieci anni si occupa di formazione e sviluppo sostenibile in comunità rurali marginali, soprattutto alpine: in questo settore ha fondato la Rete delle donne della montagna. Inoltre ha diretto numerosi progetti europei che hanno coinvolto il Trentino, la Lapponia, l'Alentejo (Portogallo), l'Arad (Romania) e la Lomza (Polonia). Ha insegnato didattica della storia e storia del territorio all'Alta Scuola Pedagogica di Locarno (Ch), storia all'Università di Torino, e Valutazione della qualità territoriale all'Università della Valle d'Aosta. Attualmente sta lavorando col Ministero della Pubblica Istruzione sulla scuola di montagna e tiene seminari di antropologia all'Università della Svizzera italiana.
La dottoressa Zucca spiegherà il culto di quella che solo in tempi più recenti è stata chiamata Grande Madre: “La Magna Mater – è la tesi dell’antropologa Michela Zucca – appare solo relativamente tardi nella storia dell’umanità. Ma il culto e la rappresentazione della Dea precedono di molti millenni l’uso del suo nome. Dall’età di Cro Magnon all’ultima glaciazione, fino all’ingresso nel periodo neolitico, per più di 30.000 anni della sua preistoria, la specie umana è stata la figlia della Dea. Prima che la divinità fosse rappresentata con i caratteri della figura umana, è emersa, in modo spontaneo, un’enorme quantità di simboli naturali che riguardavano la sua immagine. Pietra o albero, stagno, frutto o animale, portano il segno delle Grande Madre e a lei si collegano, diventando suoi attributi”.
Un archetipo primordiale, una grande divinità tutta al femminile che si è maggiormente conservata proprio in ambiente alpino: “Sulle Alpi e in generale in ambienti molto legati alla terra e al bosco, la religione delle Madri è riuscita a resistere per tanti secoli, assieme all’importantissimo ruolo di chi amministrava il suo culto: le donne. Sulle montagne e nelle campagne d’Europa, e specialmente sulle Alpi, il matriarcato e la religione delle Madri sopravvisse ben oltre il Neolitico. E se i luoghi che il culto popolare aveva dedicato alla Dea erano i sassi, le fonti e le sorgenti, c’erano altri manufatti: le statue stele e le cosiddette “Veneri paleolitiche”. L’età di queste statue è venerabile: da 3mila a 30 mila anni, ne sono state rinvenute in varie zone d’Europa e l’arco alpino ne è particolarmente ricco”.

Dopo l’apertura con l’antropologa Michela Zucca, le iniziative dedicate alle donne proseguiranno l’8 marzo con tre appuntamenti. Si inizierà con la tavola rotonda del pomeriggio, sul tema “Donne e lavoro”, che sarà presieduta dall’assessore provinciale alla solidarietà e alla convivenza Lia Giovanazzi Beltrami e vedrà la partecipazione dell’on.le Laura Froner e di altre personalità femminili. Alle 18, a Palazzo Giuliani, l’inaugurazione della mostra “Le dee dentro” di Lucia Parma, infine, alle 20, nel salone delle feste del Casinò municipale, spazio all’orchestra femminile del 41° Parallelo, un esemble di 18 elementi, composto di sole donne, che eseguirà un repertorio inedito di brani ispirati a culture e Paesi del 41° Parallelo, un incontro di culture e di saperi che premia lo scambio ed il racconto, nato nell’ambito di un progetto europeo.
Gli appuntamenti proseguiranno fitti per tutto il mese, fra laboratori e serate culturali, l’ultimo in programma sarà quello del 5 aprile alle 15, nel suggestivo chiostro del santuario della Madonna delle Grazie di Arco, con la presentazione del libro di Lia Giovanazzi Beltrami: “Donne della risurrezione sulle strade del mondo”, con l’accompagnamento di arpa e voce.
Si segnala, infine, che il 28 febbraio si chiudono le iscrizioni al concorso letterario “Storie di donne”, la cui premiazione si terrà il 1° aprile alle 20.30 a Palazzo dei Panni.


organizzazione: Comune di Arco Assessorato alla Cultura