Göksu Kunak / Cabaret Portrait: Döner Blackout III
Come se fosse il ricordo di un’esibizione Dada a uno spettacolo di Cabaret Voltaire, i discorsi, le immagini ed i momenti passano rapidamente da consigli di cucina a una canzone, da consigli sulla salute a una competizione di Hula Hoop negli spettacoli televisivi neo-liberali e al contempo conservatori della Turchia.
Il tempismo normativo altera la capacità di attenzione, quindi crea un nuovo modello di percezione. Oltre a ciò, oggigiorno, gli strumenti di controllo e disciplina del corpo si materializzano, diciamo, in indumenti modellanti per il controllo addominale; consigli per il fitness e per una sana alimentazione. Usando il timing e il ritmo degli spettacoli televisivi famosi in Turchia come Seda Sayan Show, la performance si sofferma sulle questioni intorno alle assurdità del nazionalismo e dell’auto-orientalismo dell’Est, nonchè sul controllo repressivo e violento della salute e sui consigli sulla produttività. Presumibilmente ambientato in un futuro di fantascienza, la performance sottolinea l’imbarazzo dei tempi in cui stiamo vivendo.
Operazioni come l’imenoplastica, o diciamo, creme sbiancanti per la pelle, così come le pubblicità di sistemi di riconoscimento facciale e intelligenza artificiale ricordano uno scenario fantascientifico distopico – che eppure stiamo vivendo.
Con l’aiuto dei jingle, il testo frammentato inizia a comporsi in una narrazione. Discorsi di Trump sul ritiro delle truppe statunitensi dalla Siria, il collage sonoro di un discorso dal film Independence Day e drum & zurna da un matrimonio in Turchia; gli annunci di imenoplastica e quelli del sistema di riconoscimento, vengono annunciati con una voce vocale del computer eseguita da Gucci Chunk. La canzone Gloomy Sunday, alla fine, aggiunge vari strati al significato della parola parlata che ci ricorda le morti queer. L’occidentalizzazione, i clichè e gli scontri riguardanti sulla stessa, non trovano la propria strada solamente nel testo e nelle immagini, ma anche nei tableaux vivants.
Come sottolinea Sara Ahmed, l’orientalismo richiede la lontananza. Allora, che tipo di lontananza dà forma alla propria cultura per auto-orientalizzarsi? Quali sono gli effetti della nuova cultura neo-ottomana in relazione al capitalismo?
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