Gonzalo Rubalcaba, João Bosco Group (Cuba, Brasile)
Gonzalo Rubalcaba (pianoforte), João Bosco (voce chitarra), Carlos Enriquez (contrabbasso), Ignacio Berroa (batteria)
Pianista dalla tecnica brillante e versatile, che gli permette di passare con agilità da un episodio percussivo e vigoroso a un'atmosfera soffice e rilassata con assoluta naturalezza nel giro di poche battute, Gonzalo Rubalcaba ha sperimentato agli esordi della sua carriera l'amarezza di essere nato cubano e per questo sottoposto alle inique leggi statunitensi legate all'embargo economico. Dopo gli studi di pianoforte classico, protrattisi negli anni Settanta fino all'83, il ventenne Rubalcaba sarebbe infatti stato in grado di farsi apprezzare in quella che tuttora resta la roccaforte del jazz , ma negli Stati Uniti non poteva entrare nemmeno in qualità di artista. Già erano stati effettuati tour in Francia e Africa con la cubana Orquesta Aragon, poi in tutta Europa, ma restava preclusa la meta più importante. Il destino volle che nell'86 Charlie Haden incontrasse al festival jazz dell'Avana Rubalcaba e suonando con lui ne rimanesse ammirato. L'escamotage all'assurda situazione di ostracismo non poteva che essere l'invito a un importante festival internazionale, non necessariamente negli States. Ecco allora l'invito ad esibirsi proprio con Haden e con Paul Motian alla batteria nell'ambito del festival di Montréal, Canada, nel 1989. Il concerto fu di alto livello, come testimonia il disco pubblicato nel '97, e questo aprì molte strade al pianista, che venne invitato da altri musicisti importanti e finalmente ottenne il permesso di entrare nella roccaforte. Dal 1990 registra regolarmente per la Blue Note, con la quale ha inciso nove dischi.
L'incontro di Rubalcaba con il cantante e chitarrista brasiliano Joao Bosco, che risale al gennaio del 2000, mette in comunicazione due universi dell'America Latina in grado di trarre alimento l'uno dall'altro, soprattutto attraverso il terreno comune delle radici africane, che emergono con particolare evidenza. Bosco ha trascorso la sua giovinezza in un ambiente ricco di fermento musicale, in cui si mescolavano le musiche popolari del Brasile agli stimoli dei genitori nei confronti di Villa-Lobos ed Ernesto Nazaré. A questo si è poi aggiunto il contatto con i ritmi africani e successivamente l'incontro con il jazz di Parker, Miles, Ellington e Monk. Il suo esordio discografico, pubblicato nel '72, ricevette parole di encomio da parte di Tom Jobim: "La musica di Joao ha incrociato la giusta corrente".
LUOGHI PREVENDITA: Cassa del Teatro Auditorium ore 10.00-19.00 - Casse Rurali Trentine in orario di sportello
organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara