Gran Carnevale alpino
Riaffiorano le nostre radici.
Il carnevale di San Michele all'Adige è ormai noto in tutto il Trentino per avere saputo riproporre le radici antiche di un rito nel quale, sotto le mentite spoglie di giovani mascherati, gli antenati tornano a visitare le comunità dei vivi, e a promettere ad esse fertilità e abbondanza. In testa alla sfilata dei carri allegorici del circondario rotaliano, sfileranno anche quest'anno alcuni prestigiosi gruppi di interpreti del carnevale tradizionale della montagna alpina.
Capofila di un progetto etnografico europeo, il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina propone così al pubblico i risultati della propria ricerca anche con attività didattiche e la proiezione dei film di Carnival King of Europe, tra i quali "Mascherate e riti dell'inverno nel Trentino", di Michele Trentini, edito per l'occasione.
Si comincia sabato 22 febbraio dalle 14.30, al Museo, con l'attività didattica intitolata Diamo il benvenuto alle maschere ospiti. I laboratori sono infatti incentrati sulla realizzazione dei cappelli delle maschere protagoniste della sfilata, ricchi di decorazioni e di significati simbolici. Si tratta del cappello della Zinghenésta di Canale d'Agordo (Veneto), il copricapo dei laché della val di Fassa e il klobuk delle lipe bile makire di Resia (Friuli).
A seguire, nella rassegna Carnival King of Europe. Mascherate dell'inverno europeo viene presentato il film Mascherate e riti dell'inverno nel Trentino, di Michele Trentini (MUCGT, 44'), in cui sono documentati i riti del periodo invernale che si svolgono in 16 paesi del Trentino: dagli scampanatori di San Martino a Predazzo, alle feste di San Nicolò e di Santa Lucia, al carnevale, per finire con i falò della chiamata del marzo in val di Cembra.
Altri film della rassegna documentano alcune mascherate invernali europee che si svolgono in concomitanza con date significative del calendario: dall'antico capodanno del Canton Appenzell, in Svizzera, alla festa di Sant'Antonio abate in Sardegna, al giovedì grasso nel Tirolo, per finire con la quinta domenica di quaresima nel Belgio.
Tutti i film della rassegna sono frutto della ricerca sul campo condotta nell'ambito del progetto europeo "Carnival King of Europe", di cui il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina è capofila.
Alla sfilata di domenica 23 febbraio, che prende avvio dalla frazione di Grumo alle 13.30, oltre ai carri mascherati allestiti dai gruppi della piana Rotaliana e delle valli limitrofe, partecipano le coloratissime maschere di alcuni carnevali tradizionali delle Alpi. I gruppi ospiti, provenienti quest'anno dal settore orientale dell'arco alpino, mettono in scena personaggi diversi, che hanno però molti elementi simili fra loro, comuni a tante maschere protagoniste dei carnevali di villaggio che si svolgono ancora oggi in tutta Europa.
Per i carnevali tradizionali trentini, sfilano i lachè di Romeno, figure vestite di bianco con un alto rosso cappello a cono su cui un tempo erano appuntati monili d'oro o d'argento, e dal quale scendono due lunghi fazzoletti di seta. A due a due, danzano in tondo al suono della musica, spiccando alti salti propiziatori. Animano la sfilata anche le maschere del carnevale della val di Fassa, con il laché, che annuncia la mascherata, il bufón con l'alto cappello a cono adorno di fiori, e i marascóns danzanti che, a coppie, incedono facendo risuonare le bronzine legate in vita, seguiti da altri personaggi minori.
Partecipa anche il corteo dei carnevali di Varignano, presso Arco, strutture a forma piramidale, in canna di bambù, alte anche oltre tre metri di altezza, rivestite di alloro, edera o bosso e addobbate con gusci d'uovo colorati di nero o di giallo, fette di pane secco, merluzzo e sardine: mangiari e simboli tipici della quaresima incipiente.
Ospiti che arrivano da fuori regione sono il gruppo della zinghenésta di Canale d'Agordo, in provincia di Belluno, e le lipe bile makire (belle maschere bianche) del Gruppo Folkloristico "Val Resia" di Resia/Rezija, in Friuli.
La mascherata agordina prende nome dal suo personaggio principale, la Zinghenésta, la ragazza più bella del paese, eletta annualmente regina della festa, con la quale matiéi e lachè, figure di bianco vestite con cappelli a cono, danzano e saltano a ritmo di musica, seguiti da una serie di maschere che completano il corteo festante.
Anche le maschere di Resia, valle di una minoranza slovena in provincia di Udine, danzano per ore in piazza e all'osteria al suono della zitira, il violino, e della bunkula, il violoncello. Lo scopo della danza rituale, un tempo, era quello di far germogliare i semi e propiziare così i futuri raccolti. Le lipe bile makire, che indossano ricchi copricapo colorati, sono vestite con candide camicie e lunghe gonne abbellite da nastri colorati.
Ancora una volta, dunque, a San Michele all'Adige, saranno presenti i protagonisti dei riti invernali di fertilità messi in atto da secoli in tutta Europa per propiziare l'abbondanza dei raccolti e auspicare una progenie numerosa agli uomini e agli animali, così da garantire il ciclo perenne di morte e rinascita.
sabato 22 febbraio
Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, San Michele all'Adige
14.30-16.30 attività educative per i ragazzi
Laboratorio "Diamo il benvenuto alle maschere ospiti": realizziamo insieme il cappello della zinghenésta di Canale d'Agordo, il copricapo dei laché della val di Fassa e il klobuk delle lipe bile makire di Resia
16.30-19.00 Carnival King of Europe: i film - Mascherate dell'inverno europeo
"I Silvesterchläusen di Hundwill" (Svizzera), di Michele Trentini, 2014, 15'
Nel cuore della Svizzera protestante, l'antico capodanno giuliano è ancora celebrato da squadre di figuranti mascherati, "brutti", "belli" e "brutti-belli", che cantano gli jodel.
"Fuochi di Sant'Antonio Abate a Mamoiada" (Sardegna), di Michele Trentini, 2014, 15'
Il giorno di Sant'Antonio segna tradizionalmente la prima uscita dei famosi mamuthones, e dei loro antagonisti di sempre, gli issohadores.
"Mascherate e riti dell'inverno nel Trentino", di Michele Trentini, 2014, 44'
Da San Martino al trato marzo, campanacci, cappelli fioriti, maschere, falò: cinque mesi di ritualità tradizionali intensamente vissute in 16 paesi del Trentino.
"Il Wampelerreiten di Axams e il Mullerlaufen di Thaur" (Tirolo), di Michele Trentini, 2014, 10'
Nella valle di Innsbruck il giorno canonico della fine del carnevale è il giovedì grasso: in questa data, vengono svolti dei ludi tradizionali di grande spessore storico.
"I gilles di La Louvière e gli chinels di Fosses-La-Ville" (Belgio), di Michele Trentini, 2014, 10'
Nel Belgio vallone, francofono e cattolico, la mascherata si svolge la quarta domenica di quaresima, la cosiddetta "domenica Laetare", con originalissimi personaggi di tipo arlecchinesco.
"Carnival King of Europe. Release 2.0.", di Giovanni Kezich e Michele Trentini, 2012, 38'
I carnevali del Trentino e di tutta Europa condividono le stesse radici, e gran parte della ritualità che li contraddistingue: è la sintesi di sette anni di ricerca sul campo.
domenica 23 febbraio
San Michele all'Adige
ore 13.30 Grande sfilata dei carri mascherati (in concorso) con la partecipazione straordinaria dei gruppi storici (fuori concorso):
- la zinghenésta di Canale d'Agordo (Veneto)
- lipe bile makire - Gruppo Folkloristico "Val Resia" di Resia/Rezija (Friuli)
- i lachè di Romeno (Trentino)
- il carnevàl di Varignano (Trentino)
- il laché, il bufón e i marascóns della val di Fassa (Trentino)
partecipa inoltre:
- la cordata trentina (U.S.D. San Giuseppe, Rovereto)
organizzazione: Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina