Grégorie, africano dell'anno

Incontri e convegni , Presentazione libro

Grégoire Ahongbonon, pur non essendo né laureato in medicina né psichiatra di professione, ha liberato in quattro paesi africani - Costa d’Avorio, Benin, Togo e Burkina Faso - ben sessantamila malati psichici. 

È diventato così in Africa un paladino degli ultimi fra gli ultimi: i malati di mente (veri o ritenuti tali a seguito di ignoranza e superstizione) vengono infatti additati come vittime di stregoneria e prigionieri di pseudo-santoni che li incantenano con disumanità.

Nel contesto sociale africano i disturbi mentali vengono addebitati agli spiriti maligni, e i malati di questo tipo sono isolati e spesso trascorrono le loro giornate incatenati agli alberi.
Alcuni lo chiamano “il Basaglia africano”, altri ricordano che è stato insignito del premio “Africano dell’anno” che premia coloro che si sono distinti nel realizzare progetti a vantaggio di quel continente.
Il suo impegno è stato studiato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
La sua esperienza è vera. Nessun romanziere avrebbe potuto inventare una storia così e verrà a raccontarcela insieme alla sua Africa, immortalata nel libro ‘Grégoire. Quando la fede spezza le catene’ (EMI).
Sarà in conversazione con Monica Dori.