Gruppo di lettura on line ‘Corpi celesti’

Dopo tante riflessioni, noi librai arcadici abbiamo finalmente ideato un programma per stare più vicino ai tanti fra voi che ci seguono da lontano, sulle nostre pagine social, a quelli hanno seguito le nostre presentazioni in diretta o si sono serviti di noi per ricevere libri a casa.

Ci siete mancati. Letteralmente. Non è tanto per dire. Lettrici e lettori curiosi per librai come noi sono uno stimolo costante che non vogliamo disperdere.

La libreria Arcadia allora rilancia e lo fa per voi che appartenete a comunità e luoghi lontani, per voi che non avete la possibilità quotidiana di venire a trovarci e a noi quella di frequentarvi di più e conoscerci meglio.
Troverete gruppi di lettura che si svolgeranno sul web (che quando si usa così ha un volto davvero amicale) che nelle nostre intenzioni sono capaci di stabilire nuove connessioni con persone che condividano la comune passione per i libri; ci saranno focus sui libri di quegli autori che tutti dovremmo aver letto e che possano esser nuove chiavi per comprenderli meglio; rassegne esclusive sui luoghi per chi ci ha conosciuto sulle nostre pagine social e sa quanta nostra passione riversiamo sui luoghi del mondo.

Iniziamo ‪il 16 marzo alle ore 20:30‬ con un gruppo di lettura dedicato ad un libro che ci è parso un perfetto apripista per questa nostra nuova avventura.

Racconta di un mondo e di un Paese poco esplorato dalla nostra editoria, l’Oman ( a memoria di librai è la prima volta che lo incontriamo in un libro ) eppure vi s’incontrano, seguendo la storia di una famiglia attraverso tre generazioni, temi che sono universali.

Jokha Alharthi ha vinto con questo suo ‘Corpi celesti’ l’International Booker Prize ( ed è la prima volta per un libro in lingua araba ), un’opera ipnotica e dall’incedere poetico che scardina i canoni cronologici della tradizionale saga famigliare “a favore di capitoli dedicati a ciascun personaggio” come ha notato Nadeesha Uyangoda su Robinson.

Discuteremo del romanzo insieme a Beatrice Masini, direttrice di divisione Bompiani, e a Giacomo Longhi che l’ha tradotta.