Guido Polo. In ricordo di mio padre
A cura di Giannantonio e Chiara Radice
Nel venticinquesimo anniversario della scomparsa di Guido Polo, il Consiglio provinciale ha offerto gli spazi espositivi di palazzo Trentini per ospitare dal 27 marzo al 14 aprile una mostra retrospettiva interamente dedicata al pittore di Borgo Valsugana, dove nacque nel 1898.
A suddividere in tre sfaccettature l'anima artistica di Guido Polo è stata Chiara Radice, figlia di Giannantonio che ha curato con il padre il catalogo della mostra.
Il primo Guido Polo è un pittore che si misure con l'arte del suo tempo, il '900, con Morandi, Carrà, Moggioli, e di questo parlano le sue nature morte.
C'è poi un Guido Polo più intimo e intenso, che matura nel periodo da lui trascorso nella Vienna capitale dell'impero e successivamente bombardata e ferita dalla prima guerra. La sua opera è influenzata da Klimt e carica di un dolore visibile nelle opere dedicate prima ai volti sofferenti di donna e poi alle maschere con cui sceglie di "straniarsi" dalla realtà per conservare la propria umanità.
Infine la mostra offre bellissimi esempi del Guido Polo paesaggista, che durante i suoi viaggi studia i colori, gli effetti della luce e utilizza l'acquarello.