Habitat Naturale
Elisabetta Granara, una lettura scenica en plein air.
Al Museo di Storia Naturale i leoni giacciono sereni nella loro piccola savana mentre l'audio della foresta amazzonica riecheggia nei corridoi vuoti; lo Sphaeroma Tenebrans è al suo posto nella bacheca dei crostacei isopodi. Le giornate scorrono serene tra le visite delle scolaresche e gli interventi di manutenzione ordinaria; quello che succede fuori non conta, l'importante è che al momento della chiusura tutto sia in ordine e il custode inserisca l'allarme.
È quello che ha fatto anche ieri sera, eppure stamattina, nella sala degli insetti, è stato trovato un oggetto estraneo...
Habitat naturale approfondisce una dinamica di fondo del vivere contemporaneo: le migrazioni e le loro conseguenze, l’istinto di sopravvivenza che spinge a sfidare l’ignoto alla ricerca di un luogo in grado di ospitare il naturale sviluppo della vita.
Elisabetta Granara è nata nel 1984 ed è cresciuta in Valle Scrivia (Ge). Poi i casi della vita l'hanno portata a Tonezza del Cimone, un piccolissimo paese di montagna. Parallelamente alla laurea in teoria della letteratura e narratologia, gli anni di laboratori teatrali e seminari hanno dato i primi frutti e l'hanno convinta a
intraprendere un percorso autorale sul contemporaneo: oggi si può definire attrice, regista e autrice.
Dopo Civediamoaldìperdì (Finalista @Scintille 2012), il suo Amami,baciami, amami, sposami è stato semifinalista al Premio Scenario2013. Tra la fine del 2014 e il 2015 ha vinto il Premio Giovani Realtà del Teatro con Proclami alla nazione e il premio Crash Test con La vera storia dei Mole People. Nello stesso periodo ha iniziato a collaborare con il Teatro della Tosse. Dal 2016 si dedica a nuovi progetti, ponendo così le basi di una nuova vita, anche artistica, in un nuovo habitat.
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